Scoprire La Thuile e dintorni, la montagna più selvaggia

Spazi sconfinati e splendidi paesaggi naturali. Qui sembra di essere in lslanda

Pubblicato: 24 Febbraio 2021 15:57

Ilaria Santi

Giornalista & reporter di viaggio

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

Archiviata la stagione sciistica che, con la chiusura degli impianti, non è mai partita, si pensa già alle vacanze primaverili e a quelle estive. Uno dei luoghi ideali dove trovare spazi sconfinati, splendidi paesaggi naturali e una grande varietà di attività all’aria aperta è La Thuile, in Valle d’Aosta.

Quando si arriva a La Thuile, ciò che cattura l’attenzione è la natura nella sua immensa purezza, con i fitti boschi di conifere, le cime della catena del Monte Bianco che svettano da qualsiasi prospettiva la si guardi e l’iconico massiccio del Rutor che, con il suo esteso ghiacciaio, sorveglia l’intera vallata.

A tratti, questi paesaggi solitari, immensi e quasi primordiali ci ricordano quelle immagini che siamo soliti associare a Paesi come l’Islanda, con i loro laghi, i ghiacciai e i monti isolati dal resto del mondo.

Fonte: Ufficio stampa
Itinerario in MTB nei dintorni di La Thuile

Invece siamo siamo in Valdigne, vicini alle grandi città del Nord Italia, alla Francia e alla Svizzera, ma lontani quanto basta per dimenticare la frenesia della vita quotidiana, in un contesto dove lo sviluppo turistico è sempre più sostenibile e socialmente responsabile.

Tante le escursioni che si possono fare a la Thuile e nei dintorni, in mezzo alla natura e alla scoperta delle nostre radici storiche. Da un paio d’anni, spiega Stefano Collomb, Presidente del Consorzio Operatori Turistici La Thuile, intervistato da SiViaggia, si è iniziato a puntare sul tema della montagna selvaggia.

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Il Lago alpino di Verney

“Chi viene si appropria della montagna, vuole conoscere il territorio, le erbe, visitare gli alpeggi per vedere come si produce la Fontina, il nostro formaggio a Denominazione d’Origine Protetta. Alcune attività si possono fare in assoluta autonomia, mentre altre sono organizzate”, racconta Collomb. “Tra le novità dell’estate c’è il potenziamento degli itinerari ciclabili soprattutto per le eBike, dove abbiamo già più di 300 chilometri di piste. E poi avremo un calendario di eventi che stiamo definendo, nel rispetto delle regole, naturalmente”.

Tra queste montagne selvagge, a 2.188 metri, sopra il Lago di Verney, un magnifico lago alpino d’origine glaciale, proprio al confine tra l’Italia e la Francia, c’è un punto magico. Si tratta della zona archeologica dove è stato rinvenuto un “Cromlech”, un cerchio di 46 pietre e 72 metri di diametro che probabilmente racchiudeva un dolmen al centro e che nell’antichità era considerato un luogo di culto molto importante.

Fonte: Ufficio stampa
Il cromlech del colle del Piccolo San Bernardo

Tante le leggende intorno al Cromlech, che spesso viene erroneamente chiamato “Cerchio di Annibale”, attribuendolo al condottiero punico che si dice sia passato dal valico. Quel che è certo è che avesse la funzione di tempio all’aperto e di osservatorio astronomico, ipotesi confermata dalla presenza di una pietra molto più grande delle altre all’interno del cerchio, utilizzata per segnare la direzione del Sole al solstizio d’estate.

Il 21 giugno, giorno in cui il Sole raggiunge l’altezza massima possibile sull’orizzonte, infatti, il Cromlech offre un emozionante spettacolo astronomico poiché il Sole che tramonta dietro la sella del Lancebranlette, il monte al di sopra del Cromlech, crea per circa mezzo minuto un’ombra a semicerchio, che avvolge la struttura megalitica, lasciando solo l’area sacra in luce. Tramite il Consorzio Operatori Turistici La Thuile si può prenotare una visita guidata che vi consigliamo di non perdervi.

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I sentieri ad alta quota della Valdigne

Uno degli elementi che contraddistinguono La Thuile è il ghiacciaio del Rutor che domina la vallata. Con i suoi 8,4 km quadrati di superficie, è il terzo ghiacciaio per estensione della Valle d’Aosta dopo quello del Miage e del Lys. Forma un’ampia calotta che dalla Testa del Rutor a 3.486 metri scende fino a quota 2.500 alimentando alcuni bacini lacustri. È circondato dalle vette che superano i tremila metri.

Avvolte da miti e leggende, le meravigliose cascate che originano dal Rutor, visitabili in estate, sono tre salti d’acqua impetuosi che si gettano in gole e precipizi scavando la roccia con tutta la potenza dell’acqua di fusione. Partendo dalla frazione di La Joux a 1603 metri di altitudine e a soli 3 km dal paese di La Thuile, si può arrivare con un bel sentiero fino alla terza cascata che si trova a 1.996 metri.

Fonte: Ufficio stampa
I Laghi des Ussellettes e il sentiero per il Passo Alto a La Thuile

Il primo punto di osservazione s’incontra dopo una ventina minuti di cammino dai casolari di La Joux, lungo una mulattiera che passa attraverso boschi di conifere. La prima cascata è sorprendente, l’emozione dell’arcobaleno e la forza dell’acqua suscitano sensazioni incredibili. Agli alpinisti esperti, attrezzati e meglio se accompagnati da una guida alpina, è invece riservata la salita verso il ghiacciaio del Rutor. L’escursione richiede almeno due giorni.

Sicuramente tra le escursioni imperdibili c’è quella al colle del Piccolo San Bernardo. Fin dall’antichità questo era luogo di passaggio ed è per questo che tutti coloro che soggiornano in queste zone sentono forte il valore dell’accoglienza.

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Il ghiacciaio del Rutor e le cascate

L’Ospizio, fondato nell’XI secolo da San Bernardo di Montjou, è rimasto attivo come casa ospitaliera fino alla Seconda Guerra Mondiale, fu più volte distrutto durante i conflitti nelle varie epoche storiche e altrettante volte ricostruito. Oggi la struttura ospita l’Ufficio Internazionale di Informazioni Turistiche e il Museo della Storia del Colle, della Valdigne e della Savoia.

Appena superato il Piccolo San Bernardo, in territorio francese, ci troviamo di fronte al Giardino Botanico Alpino Chanousia, il più alto d’Europa. Questo giardino nacque nel 1897 grazie all’opera dell’abate Pierre Chanoux, rettore dell’ospizio dell’Ordine Mauriziano e appassionato studioso di storia, archeologia e botanica, per creare uno spazio dove coltivare specie di piante alpine a rischio di estinzione affinché la gente potesse conoscerne le proprietà e rispettarne la bellezza. Grazie ad alcune sovvenzioni di enti pubblici e privati, il giardino si ingrandì fino a raggiungere la superficie attuale di circa 1mila metri quadrati e oggi ospita più di mille specie di piante alpine provenienti da tutto il mondo. Il giardino botanico è aperto da luglio a settembre.

Fonte: Ufficio stampa
Il Lago di Bellacomba sopra La Thuile

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