Vore di Barbarano, le misteriose grotte carsiche in Salento

Natura e leggende si intrecciano nelle Vore di Barbarano. Un tesoro tutto da scoprire, nel cuore del Salento

Alla scoperta delle Vore di Barbarano del Capo, caverne naturali nel cuore della Puglia, a breve distanza da Lecce e dal suo ricco patrimonio storico e naturale.

L’Italia non smette mai di stupire e così, offrendo panorami da sogno in ogni regione. Basti pensare al comune di Morciano di Leuca, in provincia di Lecce, che vanta le strepitose Vore di Barbarano del Capo.

Il nome deriva dal dialetto, con vora che sta a indicare una voragine. Per la precisione è possibile ammirarne due. Si tratta di cavità apertesi nelle calcareniti, distanti appena 300 metri l’una dall’altra. La più grande vanta una profondità di 35 metri, mentre la più piccola di 25 metri. Per raggiungere questo luogo dal grande valore naturalistico, ci si ritroverà su un percorso storico, seguito dai pellegrini in cammino dal nord Europa per raggiungere il santuario di Leuca. La strada per le Vore è semplice. È quella che costeggia il complesso “Leuca Piccola”.

Uno spettacolo naturale in grado di ammaliare chiunque, costringendo i turisti in visita in Salento a una deviazione, realizzabile grazie al percorso che scende lungo le pareti. Questo consente però di raggiungere una profondità massima di 10 metri. Il tutto è stato generato dal carsismo, ovvero un fenomeno caratterizzato da svariati fattori, che hanno condotto alla dissoluzione chimica di rocce calcaree e gessose. Ciò è dovuto principalmente all’opera di acque acide, rese tali dall’anidride carbonica.

Differenti le caratteristiche apprezzabili all’esterno e all’interno di queste caverne. Nel primo caso vi è ovviamente luce, con scarsa umidità ed escursioni termiche diurne, regolate dal trascorrere delle stagioni. La vegetazione è principalmente composta da macchie mediterranee, con fiori variopinti e dalle foglie piccole. All’interno invece l’intensità della luce diminuisce in maniera chiara, con conseguente aumento del tasso d’umidità, che può raggiungere anche l’80%. Di particolare interesse è la vegetazione, caratterizzata soprattutto da spore, prive di fiori.

Luoghi dall’immane valore, che raccolgono attorno a sé anche delle leggende. In riferimento alla battaglia di Salve, contro i Turchi (1480) e quelle contro i corsari algerini (1537; 1547), si dice che il terreno abbia volontariamente aperto delle voragini, come segno di rigetto nei confronti di coloro considerati infedeli. La leggenda vuole dunque che chiunque passi lì dinanzi debba farsi il segno della croce, toccando magari qualcosa di sacro celato nella propria tasca.

Vore di Barbarano