Perché visitare Fano, candidata a Capitale della cultura 2022

In vista della futura nomina, sono tante le novità che chi visita la città marchigiana potrà trovare. A partire dal Carnevale

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Ilaria Santi

Giornalista & Travel Expert

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

Famosa per il suo Carnevale, Fano è una delle città candidate per divenire la Capitale della cultura nel 2022. Le sue tante attrattive, infatti, non sono solo quelle legate a un ristretto periodo dell’anno. E, proprio in vista della futura nomina, sono tante le novità che chi visita la città marchigiana potrà trovare nei prossimi mesi.

Primo fra tutti il Museo del Teatro Romano, dove sorgerà il nuovo Museo archeologico o Museo di Vitruvio o Museo del libro del “De Architectura”. Sarà un museo non più inteso esclusivamente come spazio della conservazione ed esposizione, ma sarà un laboratorio di nuove visioni, in relazione al rapporto con la città e con le sue inevitabili trasformazioni. Il nuovo museo sarà il risultato di un processo di co-progettazione che coinvolgerà creativi, imprese, centri di ricerca, università e giovani.

Del resto, Fano è una città Romana, con un grande patrimonio archeologico, che ancora oggi segna molti degli spazi in città. Conquistata prima da Gaio Giulio Cesare e poi da Cesare Ottaviano Augusto che vi fece costruire le mura di cinta (ancora parzialmente visibili), elevandola l’allo stato di colonia col nome di Fanum Fortunae, tutt’oggi sono presenti parecchie testimonianze dell’Impero.

Oltre alle mura, resta ancora quello è ritenuto il simbolo della città: l’Arco di Augusto, principale porta d’accesso costruito nel IX secolo d.C. nel punto in cui la via Flaminia s’innesta nel Decumano massimo.

Cardo e Decumano sono ancora ben riconoscibili nella pianta della città. Dove si incontrano i due assi stradali si troverebbe il foro e, ai loro fianchi, a distanze regolari, si diramano ancora decumani e cardini minori. Poi c’è la via Flaminia, la strada voluta dal Console Flaminio e costruita a partire dal 220 a.C.. Congiunge Roma a Rimini. A Fano la Flaminia entrava in città dall’Arco di Augusto e, giunta in centro, ripartiva per Rimini uscendo dalla Porta della Mandria i cui resti sono ancora ben visibili.

Nel centro storico di Fano c’è poi l’Augusteum, un tempio Romano di età imperiale, dedicato al culto dell’imperatore Claudio, scocperto solo verso la fine del XIX secolo. Imperdibili sono anche i resti sotterranei della Basilica di Vitruvio, un edificio già descritto dal latino Vitruvio nel V libro del “De architectura” e che qualcuno identifica come il Tempio della Fortuna che avrebbe dato il nome anche all’antica città, Fanum Fortunae, appunto.

Chi visita Fano per la prima volta, magari con la propria famiglia, la troverà sicuramente di grande interesse culturale. Tra i progetti che saranno portati avanti in vista del 2022 ce n’è proprio uno dedicato ai bambini, con nuovi servizi che mirano a riattivare i contesti culturali, creando una città accogliente, accessibile e inclusiva, attenta a tutte le fasce “deboli”, compresi i diversamente abili e gli anziani.

Se il Carnevale di Fano è una grande attrattiva per i più piccoli, ecco che nel 2022, Capitale della cutura o meno, sarà inaugurata la Fabbrica del Carnevale con un Museo del Carnevale e un laboratorio di progettazione dei carri carnevaleschi.

Inoltre, poiché Fano è comunque una città di mare e quindi turistica e, da sempre, legata a una civiltà marinara fra le più importanti dell’Adriatico, nei prossimi due anni sarà valorizzato anche questo suo aspetto, forse un meno noto, di città di villeggiatura. Si partirà con la riqualificazione del waterfront che dovrà tenere conto di un nuovo approccio alla progettazione architetturale e urbanistica, che poi è anche il tema dominante della candidatura di Fano a Capitale della cultura 2022: “Fano 2022 Architetti dell’Umano”.

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