Le Isole Cook, non solo una meta per la luna di miele

"Le Cook sono un’ottima destinazione per le famiglie e costano meno di quanto si possa pensare". A dirlo è Nicholas Costantini, general manager di Cook Islands Tourism Corporation

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Ilaria Santi

Giornalista & Travel Expert

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

“Le Cook sono un’ottima destinazione per le famiglie”. A dirlo è Nicholas Costantini, general manager di Cook Islands Tourism Corporation intervistato da SiViaggia.

Le Isole Cook sono spesso associate a un’idea di luna di miele. Non è una meta solo per i viaggi di nozze, quindi?
“Certo che è una meta scelta da chi va in luna di miele, ma sempre più famiglie stanno andando alle Cook perché c’è uno stile di vita improntato sui vecchi valori, i bambini qui sono una priorità e c’è un grande senso di libertà, del resto vivono in un paradiso e non sono riusciti a farsi prendere dalla commercializzazione, quindi non ci sono grandi strutture, non ci sono catene di hotel, non ci sono fast food.

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Le Cook sono un’ottima destinazione per le famiglie, è chiaro che non costa poco, ma costa meno di quanto si possa pensare, specie se si alloggia nelle villette dove hanno due camere da letto. Una volta acquistati i biglietti aerei, poi i ragazzi dormono gratis perché si paga la camera. Si può scegliere un bungalow sulla spiaggia o una casa privata. Per i bambini ci sono anche tante attività che vanno dagli sport acquatici, alle manifestazioni sportive e culturali a cui possono partecipare insieme ai ragazzi locali. Poi ci sono le ‘nanas’, delle baby sitter a cui i genitori possono lasciare i bambini se la sera si vuole cenare da soli. Come esperienza per le famiglie è davvero indimenticabile.

A parte, quindi, i viaggi di nozze, ci sono i veri matrimoni che sono legalmente riconosciuti in Italia e gli italiani lo stanno chiedendo sempre di più. Vogliono sposarsi nella foresta, sulla spiaggia ma. Tra i luoghi preferiti c’è One Foot Island, un’isoletta di sabbia meravigliosa nella laguna di Aitutaki. Con 600 euro hai tutto il necessario, un Giudice di pace, un testimone… e poi la documentazione viene spedita direttamente a casa. Basta aver trascorso alle Cook almeno tre giorni prima delle nozze”.

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Perché gli italiani dovrebbero andare in vacanza alle Isole Cook?
“Molti turisti vengono anche a festeggiare un anniversario, un compleanno o un grosso evento. Vengono anche piccoli gruppi di amici di quattro-dieci persone che affittano ville private riuscendo a spendere veramente poco.
Stiamo anche studiando la possibilità di organizzare dei mini incentive per le aziende e, infine, grazie al corrispondete locale che ha lo staff italiano, stiamo studiando dei pacchetti esclusivi con dei tour di nicchia, non tanto di lusso ma unici. Per esempio, si potrebbe organizzare un jet privato per andare a visitare il Northern Group delle isole (o Isole Cook settentrionali) che di solito è inaccessibile ed è dove ci sono gli atolli più belli. Lì si dorme con i pescatori, quindi con soluzioni semplici, ma è un posto inviolato. Due isole in particolare, Manihiki, che è dove vengono prodotte le famose perle nere e che nessuno riesce ad andare a vedere, e Penrhyn che è uno degli atolli più belli di tutto il Pacifico.

Anche per gli amanti della natura ci sono soggiorni, per esempio dormendo nei glamping. Questa è una delle novità delle Cook. E poi le Cook sono assolutamente un’estensione di altri viaggi, Il modo più diretto per venire alle Cook è passando per la California trascorrendo magari due notti a Los Angeles, ma molti le abbinano all’Australia dove c’è un volo diretto Sydney-Rarotonga o ad Australia e Polinesia Francese o ancora Australia, Nuova Zelanda, Cook e ora molti le abbinano a un viaggio in Giappone. C’è anche un biglietto aereo per fare il giro del mondo e che fa tappa a Rarotonga. C’è anche un collegamento diretto Rarotonga-Tahiti per chi vuole vedere le due Polinesie”.

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Fonte: 123rf
Rarotonga

Da un paradiso all’altro… qual è il più bello?
“Io ho parlato con chi ha fatto entrambe le Polinesie, quella Francese e quella Neozelandese, e mi hanno detto che alle Cook hanno vissuto la vera Polinesia come se l’aspettavano”.

Quali sono le altre novità che gli italiani trovano se vengono alle Cook?
“Ci sono eventi molto interessanti, come per esempio la Prima maratona del Paradiso, che è un evento annuale, il prossimo sarà a marzo. Poi ci sono eventi mirati come il Golden Oldies Rugby, un torneo internazionale che si svolge ogni due anni e che dura tre giorni, si svolge a Rarotonga verso maggio; ci sono anche eventi di kitesurf nella laguna di Aitutaki; dal punto di vista culturale c’è il Te Maeva Nui, un festival musicale e di balli, in pratica la loro Sanremo e si tiene ad agosto.

A livello di strutture, ci sono delle ville molto lussuose a sei stelle con servizio di butler. Spingeremo anche le altre isole oltre a Rarotonga e Aitutaki che sono le principali ovvero le tre isole di Atiu, Mauke e Mangaia con nuovi pacchetti. Ogni isola è completamente diversa dall’altra con un panorama completamente diverso: Rarotonga è vulcanica, Aitutaki è un atollo, Atiu è un banco di corallo preistorico, Mangaia è un vulcano con le più antiche rocce di tutto il Pacifico e Mauke ha delle spiagge fatte di micro conchiglie. Qui ci sono delle strutture turistiche ma molto semplici pur restando decorosissime”.

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Fonte: 123rf
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Oltre a mare e spiagge, quali sono le attività che si possono svolgere alle Cook?
“Il soggiorno alle Cook non è solo dentro i resort, ma si è invogliati a fare attività e a esplorare l’isola. Noi consigliamo di fare un giro in bicicletta a esplorare l’interno, c’è un tour per esempio che si chiama Story Tellers che permette di scoprire l’isola con una guida facendo diverse tappe. Poi c’è l’esplorazione della laguna di notte con il sup (stand up paddle) illuminato e, con la guida, si va nella laguna. Quando si spengono le luci si guarda il cielo stellato. Ci sono tour culturali nella foresta dove vengono spiegati quali sono i luoghi sacri dei Maori da dove sono partite le 7 piroghe che hanno scoperto la Nuova Zelanda. Si può mangiare a casa dei locali, è quello che chiamiamo ‘progressive dinner’ e ogni piatto è servito a casa di una famiglia diversa. Si può andare alla scoperta dei bar e dei locali con un bus che si chiama Going Troppo Nightlife Tour e ogni mezz’ora si va in un locale diverso e poi ti riportano in albergo sano e salvo. Si può fare yoga on the beach, trekking all’interno dell’isola, shopping di prodotti locali cdi salute come il Noni juice che ha delle proprietà antiossidanti e altri che non si trovano in Italia. E poi c’è anche un Wet Weather Program perché, essendo ai Tropici, ogni tanto piove, con tutte le attività che si possono fare. Forse abbiamo la migliore organizzazione del Pacifico per quanto riguarda l’assistenza agli italiani”.

Quali sono i luoghi più amati e visitati dagli italiani quando vengono nelle isole?
“Sempre più gli italiani vogliono scoprire i luoghi meno noti e provare nuove esperienze. Di solito vanno a Rarotonga e ad Aitutaki”.

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Fonte: 123rf
Una casa colonica alle Cook

Quali sono i posti che agli italiani piacerebbero delle Cook e che forse non conoscono ancora?
“Tradizionalmente la combinazione delle due isole, Rarotonga e Aitutaki, per chi ha una settimana o dieci giorni. Alcuni fanno solo una delle due isole ma vogliamo incoraggiare a vedere anche le altre. Noi consigliamo di noleggiare un’auto a 20 euro al giorno e girare le isole”.

Qual è il periodo migliore per andare alle Cook e perché?
“Tutto l’anno va bene. Il periodo gennaio-marzo è la loro estate, quindi le temperature sono più alte ma ci sono anche le piogge tropicali, però ci sono anche più ore di sole. Da giugno a settembre è più secco e le temperature sono più basse, allora consigliamo di stare ad Aitutaki che è più protetta”.

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Fonte: Aitutaki Lagoon Private Island Resort
Aitutaki Lagoon Private Island Resort