I misteri di Villa Mansi, immersa nelle campagne lucchesi

Villa Mansi, in località Segromigno in Monte, è una delle più famose ville lucchesi che cela un inquietante segreto

Un territorio tutto da esplorare e da vivere quello di Capannori, cittadina nel cuore della Piana di Lucca, a pochi passi dalla Toscana più celebre con Firenze, Pisa, Siena e la stessa Lucca.

Qui il tempo trascorre lento e la vita è circondata da arte, natura, bellezza, storia e antiche tradizioni. Vanto della zona sono inoltre le circa centocinquanta ville rinascimentali con le loro architetture eleganti e i raffinati giardini, volute da ricchi mercanti lucchesi tra il XV e il XIX secolo, veri e propri sistemi paesaggistici con parchi, fontane, laghetti, statue e ninfee.

Tra queste spicca Villa Mansi, una delle più famose ville della Lucchesia, in località Segromigno in Monte, frazione di Capannori. La villa, risalente al 1600, si fa ammirare per la bella struttura manierista che risalta grazie alla veduta libera del grande prato antistante ed è simbolo della cultura e della società dell’antica Repubblica Aristocratica.

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Fonte: Wikipedia
Villa Mansi – Foto Wikipedia

Il parco si pregia di splendide architetture dell’acqua: piccole cascatelle che conducono all’ampio spazio della peschiera, balaustra protetta da statue di creature silvane, e alla piccola grotta del bagno di Diana, celata tra gli alberi.

Dal verde giardino all’inglese, ombreggiato da alberi secolari, si accede alla Villa attraverso un loggiato adornato da statue di marmo. All’interno sono numerosi gli affreschi decorativi che la impreziosiscono e, tra questi, i più interessanti si ammirano nel salone centrale, a opera del pittore neoclassico Tofanelli: si tratta di due grandi tele laterali che rappresentano le gesta di Apollo e del soffitto sapientemente abbellito da “Il Trionfo del Dio Sole“.

La proprietà si estende su più di quattro ettari e, oltre alla Villa, annovera la Casa del Giardiniere e le Scuderie.

Un vero gioiello architettonico e paesaggistico ma anche misterioso luogo dove tuttora aleggia una delle leggende più amate dai lucchesi, quella della bellissima nobildonna Lucida Mansi, protagonista di una terribile storia avvenuta proprio tra le stanze della villa, la Torre delle Ore, le mura di Lucca e il laghetto dell’Orto Botanico.

La donna, di una bellezza straordinaria, era anche altrettanto crudele. Uccise il marito per circondarsi in libertà dei suoi amanti e, anche a loro, riservava la tragica sorte del consorte.

Intanto gli anni trascorrevano. Con l’avvicinarsi della vecchiaia, la donna fu presa dalla disperazione ma ricevette la visita del diavolo in persona, nelle sembianze di un giovane, che gli propose altri trent’anni di vita e bellezza in cambio dell’anima.

La donna accettò e continuò a circondarsi di amanti e a farli precipitare, al termine delle prestazioni amorose, in botole dal cui fondo spuntavano lame affilatissime. Tuttavia, la notte del 13 agosto 1646, il diavolo, allo scadere del tempo, venne a reclamare quanto gli spettava. La nobildonna corse allora alla Torre delle Ore per fermare l’orologio ma non vi riuscì. Il diavolo la prese e la costrinse a salire su una carrozza infuocata che, dopo aver percorso le mura di Lucca, si gettò nel laghetto dell’Orto Botanico.

Da allora, si racconta, il fantasma di Lucida Mansi si aggirerebbe nella stanze della villa dove era solita intrattenersi con gli amanti per poi giustiziarli.

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Lucca – Foto iStock