Marrakech: gita romantica nella città rossa

Marrakech è una meta ideale per un viaggio romantico tra atmosfere esotiche, esplorando antichi harem e ascoltando le leggende dei cavalieri beduini dai cantastorie in piazza.

Marrakech, una delle maggiori città del Marocco, è chiamata anche la città rossa per via dell’arenaria con cui sono stati costruiti i suoi edifici storici ed è una meta perfetta per una gita romantica, magari per San Valentino, immersi in un’atmosfera esotica e affascinante.

I periodi migliori per visitare Marrakech in tutta tranquillità sono la primavera e l’autunno, evitando così le eccessive temperature estive e l’affollamento di turisti. La città è una delle più sicure del Nord Africa, anche se naturalmente dovrete prestare attenzione ai borseggiatori nelle piazze più movimentate e alle guide eccessivamente cerimoniose che cercheranno di portarvi in qualche negozio di souvenir.

La prima tappa dell’itinerario è il Dar Si Said, il museo-monumento all’artigianato marocchino, dove oltre una infinità di curiosità finemente decorate potrete ammirare la meravigliosa camera nuziale. In questa camera, gli artigiani della città di Fes realizzarono una decorazione in legno e una serie di dipinti di squisita fattura per la sposa del fratello del visir, ispirandosi alle elaborate finiture tipiche dell’artigianato andaluso e marocchino.

Poco lontano, percorrendo la strada principale, si arriva al maestoso Palazzo el-Bahia, l’enorme reggia del visir di Marrakech che copre una superficie di 8 ettari. La gigantesca costruzione contiene quasi 150 sale e decine di cortili e giardini che separano la residenza dalle moschee, scuderie e hammam che si susseguono in un trionfo di marmo bianco. Tutte le superfici sono decorate da raffinati intagli e decorazioni in stile moresco e i cortili nascondono splendide fontane zampillanti. Tra le sale più interessanti da vedere ci sono gli alloggi delle 4 mogli del visir e l’affascinante harem, dove vivevano le concubine del palazzo; gli intarsi dei soffitti di queste sale vi lasceranno a bocca aperta.

Per pranzo la scelta migliore per gustare un piatto tradizionale, cucinato come a casa, è di andare nella zona dei Riad, le tipiche abitazioni di Marrakech che si affacciano su giardini lussureggianti, e sedervi al banchetto che il cuoco preparerà per voi. Se, invece, preferite la vita popolare e vivace delle piazze cercate nelle tante osterie tipiche che costellano Marrakech e per pochi dihram assaggerete i veri sapori del Nord Africa.

Dopo aver riposato nelle ore più calde potrete riprendere la vostra gita romantica nella città rossa andando a visitare il Palazzo el-Badi, un tempo la sfarzosa residenza del sultano di Marrakech e che oggi offre una suggestiva vista sulla città, la possibilità di ammirare da vicino l’incredibile maestria dei decoratori marocchini e di passeggiare tra profumati agrumeti. La grande piscina al centro dell’area fa intuire quanto doveva essere grandioso il palazzo al tempo del suo splendore e al fresco dei suoi giardini potrete assistere a concerti di musica tradizionale marocchina. Inoltre, dai bastioni del palazzo si può godere della vista inaspettata di numerosissime cicogne che usano il palazzo per costruire i loro nidi.

Appena fuori dal palazzo è d’obbligo una visita alle tombe Sa’adite, lo spettacolare luogo di sepoltura della famiglia del Sultano Ahmed el-Mansour el-Dhabi, rimasto sigillato e intatto per quasi 3 secoli e riscoperto nel 1919. Il complesso funerario ospita le tombe del sultano, delle sue 4 mogli, della madre e dell’intera corte Sa’adita in una cornice di impareggiabile bellezza dove ogni centimetro dell’edificio è decorato da arabeschi, trafori e intarsi realizzati dai più abili artigiani di tutto il Marocco. Oggi le tombe sono una delle mete più visitate di Marrakech e nelle ore più tranquille potrete vedere anche le cicogne e i gatti che vivono vicino al mausoleo della madre del Sultano.

Rimanendo sempre nella zona, ma tornando verso il centro della città, vi troverete dinnanzi uno degli edifici più a alti di Marrakech: la grandiosa moschea della Koutoubia, la moschea dei librai, così chiamata perché in passato questo era il quartiere degli artigiani che producevano libri e testi. L’ingresso nella moschea è vietato ai non musulmani, ma vale la pena avvicinarsi per ammirare le decorazioni esterne del minareto, uno dei pochi edifici risalenti all’epoca Almoravide della città. Se avete tempo la scelta migliore è quella di sedervi nei giardini esterni della moschea, tra profumati alberi di arancio, e aspettare che al far della sera il muezzin lanci il richiamo per l’inizio della preghiera intonandolo come un canto.

Al tramonto si può andare nella incredibile piazza di Djeema el-fna e aspettare l’arrivo dei cantastorie per lasciarsi incantare dalle leggende dei cavalieri beduini sui loro magnifici destrieri. Anche se non conoscete il dialetto di Marrakech, i gesti e la capacità di recitare di questi maestri della parola saranno sufficienti a scoprire un lato segreto di questa terra magica. Inoltre in questa piazza troverete ogni genere di spettacolo, da musicisti ad acrobati fino ad incantatori di serpenti e venditori di pozioni e se volete bere qualcosa nei locali o nei banchi troverete l’immancabile tè alla menta marocchino.

Sulla via del ritorno, nella magica notte di Marrakech, l’ultimo regalo che potrete farvi è un passaggio in un hammam, il bagno tradizionale marocchino, dove tra vapore, oli profumati e fanghi avrete l’occasione di rilassarvi e ristorare il vostro corpo dalle fatiche del giorno; qui potrete anche affidarvi alle cure del tebbaya, il massaggiatore dei bagni, o farvi fare un elegante tatuaggio di henné, vivendo una splendida serata degna di un visir.