Maldive da non perdere, dove andare e cosa vedere

Sabbia morbida e bianchissima, acque limpide e calde tutto l’anno con infinite tonalità di verde, turchese e blu

Da sempre indiscussa meta prediletta per i viaggi di nozze, ma anche per fughe d’amore e di relax assoluto, una volta sogno proibito per i più e oggi accessibile anche a prezzi contenuti grazie alle offerte last minute e ai pacchetti viaggio realizzati in particolari periodi dell’anno non molto turistici (cioè da aprile a novembre), le Maldive sono davvero uno dei paradisi terrestri che vale assolutamente la pena di vedere almeno una volta nella vita. Prima che sia troppo tardi!

Ad accogliere e coccolare i turisti, desiderosi di scappare il più lontano possibile dal cemento, dal rumore e dalla frenesia della vita metropolitana e dalla routine quotidiana, ci sono sabbia morbida e bianchissima, acque limpide e calde tutto l’anno con infinite tonalità di verde, turchese e blu, romantici tramonti e albe mozzafiato, suggestive lagune profonde anche 80/100 metri, racchiuse e protette dai reef, miriadi di pesci coloratissimi, strabilianti giardini di coralli sommersi, piante tropicali, e poi sole, sole e ancora sole. E natura, selvaggia o addomesticata, ma sempre rigogliosa e incantevole.

Composto da 26 atolli, l’arcipelago maldiviano si estende per oltre 800 chilometri conta quasi duemila isole madreporiche (alcune in fase ancora di formazione) molte delle quali disabitate e molte altre private e riservate ai clienti dei resort di lusso ed extralusso che qui sono stati realizzati.

Normalmente i voli atterrano all’Hulule Airport, su un isoletta dell’atollo di Male Nord. Da qui in pochi minuti di viaggio su un dhoni, l’imbarcazione tradizionale, si arriva a Male dove sarà possibile proseguire in barca o in idrovolante per l’isola prescelta, dalla quale ci si potrà poi muovere o sempre col dhoni, o con un vedi (che è un’imbarcazione più grande) o ancora, in alcuni casi, in elicottero se la località è molto isolata.

Male è anche il luogo ideale per provare uno dei ristorantini che propongono piatti, spesso insaporiti col cocco, della cucina tipica maldiviana che è fortemente speziata e piccante, fritta nella maggior parte dei casi, e molto affine a quella dello Sri Lanka. Fra le specialità tradizionali c’è il Mas Huni, un piatto preparato con tonno, cocco, cipolla e peperoncino verde, tutto sminuzzato (ne esiste anche una versione che con l’aggiunta di zucca bollita), ma anche pesce fritto, pesce al curry (spezia qui conosciuta col nome di riha) e zuppa di pesce. Poi il Theluli mas (una frittura a base di tonno), il Chichandaa satani (a base di pelle di serpente), il Kaliyaa Birinjee (riso, zenzero e cipolle), il Kukulhu Bis Riha (con patate, cocco e curry), il Geri Riha (manzo, curry, coriandolo e cocco). Ad accompagnare la portata principale c’è quasi sempre il riso o il roshi, una sorta di pane azzimo molto simile alla piadina ma più sottile e senza grassi, o dal papadhu, cialda speziata e croccante. Il tutto innaffiato da unbicchiere di raa: una specie di vino di palma, dolce, estratto dal tronco delle palme.

Ma naturalmente chi parte per le Maldive non si aspetta certo di ritrovarsi in una esotica Ibiza: chi cerca un minimo di movida sarebbe meglio si orientasse verso i villaggi dove è specificata la presenza di animazione perché la maggior parte di essi non la prevede. Perché “Maldive” è sinonimo di pace e relax, di silenzio e rullio di piccole onde, di cene a lume di candela e atmosfere romantiche. Anche per chi è in cerca dell’anima gemella.

E poi emozionanti giri in surf e windsurf, rigeneranti nuotate lungo la barriera corallina, partite a pallavvolo sulla spiaggia, ore di lettura e, naturalmente, incredibili immersioni alla scoperta della meravigliosa fauna marina di questi luoghi. Non solo i coralli costruttori delle barriere e milioni di pesci, ma anche tartarughe e invertebrati (fra questi spugne, anemoni e gorgonie, poi crostacei e molluschi, fra cui chiocciole, vongole e polpi, manche ricci di mare e affini). Per questo i diving center non mancano mai e tutti operano (da verificare sempre bene prima di effettuare un qualsiasi tuffo, che sia per un battesimo del mare o per sub già brevettati) secondo i parametri dei circuiti internazionali Padi, Ssi, Cmas, Nase. L’ottimo livello di visibilità (a volte superiore ai 50 metri) e le favorevoli temperature hanno, d’altra parte, reso le Maldive una fra le mete predilette dai sub di tutto il mondo che qui non smettono mai di tornare per scoprire sempre nuove meraviglie.

L’atollo di Ari, per esempio, è famoso per le thila (le secche) piene di vita e di colore, oltre che per i cosiddetti manta point, dei siti ben precisi che, nella stagione giusta, vengono visitati dalle mante per farsi fare toilette dai pesci pulitori e per un luogo, a sud dell’atollo, dal quale si possono avvistare gli squali balena. E poi ci sono le gettonatissime crocere pensate appositamente per chi non vuole perdere neanche un minuto fuori dall’acqua: durano in genere una o due settimane prevedono dalle 3 alle 4 immersioni (comprese delle notturne) al giorno. Una vera goduria per gli appassionati!