Islanda, il Paese del turismo responsabile

Il turismo di massa, l'overtourism, il consumismo sono passati di moda. È tempo, per tutti, di cambiare rotta

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Ilaria Santi

Giornalista & Travel Expert

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

Mai come ora abbiamo bisogno di cambiare rotta. Il turismo di massa, l’overtourism, il consumismo sono passati di moda. È tempo, per tutti, di fare del sano turismo responsabile. Per il nostro Pianeta, per noi, per le generazioni a venire.

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Il Paese che meglio incarna questo tipo di vacanza è sicuramente l’Islanda, e non da oggi, da sempre. Pensate che già negli Anni ’60 un gruppo di cinque contadini l’aveva vista lunga. I cinque avevano deciso di aprire le porte delle loro fattorie ai primi avventurieri che avevano deciso di ripercorrere le orme di Giulio Verne alla ricerca del centro della Terra.

Affittavano loro una stanza e li coinvolgevano nelle attività quotidiane. Oggi, sono 160 i contadini che fanno parte della famiglia “Hey Iceland”, con alloggi in tutta l’isola. Immaginate di soggiornare in una casetta di legno con il tetto ricoperto di torba, di ammirare le potenti cascate dalla finestra della vostra camera o una spiaggia lavica di sabbia nera dal patio del vostro alloggio. Una vera esperienza islandese, non c’è che dire.

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Fonte: 123rf
Le case coi tetti di torba in Islanda

Natura allo stato primordiale

Per rendersi conto di quale aspetto avesse il nostro Pianeta prima della Rivoluzione industriale, prime delle auto e dell’urbanizzazione bisogna venire in Islanda. Qui la natura, nella sua forma più primordiale, la fa da padrona. Geyser dai getti bollenti (come il Grande Geysir), vulcani che eruttano (come Eyjafjallajökull, il “ghiacciaio dei monti delle isole”), terre che ribollono dal sottosuolo (come le piscine di fango di Namafjall).

E poi, cascate roboanti (come le famose Gullfoss), grotte di ghiaccio perenne (come la Crystal Cave), sabbie nere come la pece (come quella di Reynisfjara) e infinite lande desolate verdi smeraldo che, a volte, si gettano in mare improvvisamente (come i fiordi di Látrabjarg).

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Fonte: 123rf
I geyser in Islanda

La grande novità dell’estate

Dopo la piattaforma panoramica sul fiordo di Ísafjarðardjúp e la Forest Lagoon protetta dal vento e dal freddo di cui via abbiamo parlato tempo fa, quest’estate sarà inaugurata a Hveragerði, nel Sud-Ovest dell’isola, la più lunga zip-line dell’Islanda. Il percorso si estenderà al di sopra del canyon di Svartagljúfur per un chilometro, offrendo una vista panoramica meravigliosa. Chi preferisce i ritmi moderati potrà viaggiare su un sedile appositamente progettato, mentre chi ama il brivido potrà sfrecciare fino a 120 km orari.

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Fonte: @Basalt Architects
La Forest Lagoon nel Sud dell’Islanda @Basalt Architects

Come arrivare in Islanda

Quest’estate saranno disponibili voli per l’Islanda da numerosi aeroporti italiani. Dal prossimo 28 maggio, easyJet collegherà Milano Malpensa con Reykjavík con tre voli alla settimana. A partire dal 7 giugno, la compagnia islandese low cost Play Airlines collegherà invece Bologna con Reykjavík due volte a settimana (martedì e sabato). Inoltre, anche la compagnia di bandiera Icelandair amplierà la propria offerta con un nuovo volo in partenza da Roma Fiumicino a Reykjavik dal 6 luglio al 4 settembre due volte alla settimana (mercoledì e domenica).

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Info utili per viaggiare in Islanda

In Islanda sono state abolite tutte le restrizioni sui viaggi sia internamente sia ai confini. Indipendentemente dalla loro situazione vaccinale, i passeggeri che desiderano entrare in Islanda non sono soggetti ad alcuna misura preventiva riguardante il contagio. Inoltre, non sarà necessario presentare alcuna prova di vaccinazione né di guarigione avvenuta.