In Iran si trova la misteriosa montagna degli assassini

Alla scoperta della valle degli Assassini e del castello di Alamut, che trova spazio anche nelle narrazioni di Marco Polo

In Iran è possibile cimentarsi in un viaggio nella storia, alla scoperta delle bellezze della valle degli Assassini e del castello di Alamut.

L’antica storia dell’Iran e le sue meraviglie paesaggistiche continuano ad attirare milioni di turisti ogni anno. Una delle aree più suggestive è senza dubbio la valle degli Assassini, spesso esaltata da Hollywood. Basti pensare a Prince of Persia: le sabbie del tempo. Se si decide di pernottare a Teheran, sarà possibile raggiungere Alamut dopo aver percorso 150 km circa verso nord-ovest. Controllando i cartelli in strada, si potranno seguire le indicazioni verso tale antica area, girando in direzione delle montagne. Da qui occorrerà percorrere altri 140 km, passando attraverso passaggi di montagna particolarmente ostici. SI consiglia dunque di lasciare il proprio appartamento o albergo la mattina presto, considerando come quest’ultima parte di viaggio richiederà circa 4 ore.

Alamut - Iran

Superato il villaggio di Moallem Kalayè, un cartello annuncia l’ingresso nella celebre valle degli Assassini. Questa è la versione latinizzata di Hashishiyun, che può indicare anche fumatori di hashish. Per conoscere la storia di questo luogo occorre risalire alle origini degli Ismailiti, che nacquero nel nono secolo d.C. in Persia. Loro credevano in 7 sacri discendenti di Maometto, non in 12. Il loro leader più noto era Hassan Sabbah, che guidava una lotta contro il governo sunnita Selgiuchide, al potere nell’XI secolo in Persia. Ne nacque una cruenta battaglia, con gli uomini di Sabbah che assassinarono il vizir persiano e il re Maliksha, dando alle fiamme la moschea di Isfahan.

Dopo ogni azione tremenda si ritiravano proprio in questa valle, caratterizzata da ben 23 splendide fortezze. Quella più irraggiungibile era Alamut, in persiano Nido dell’Aquila, grazie ai quattro lati che affacciavano su altrettanti burroni profondissimi. Pagando poco più di 2 euro sarà possibile accedere alla fortezza, fronteggiando una faticosa salita, caratterizzata da 300 scalini. Giunti alla porta d’ingresso, ci si ritroverà dinanzi a un vero e proprio pezzo di storia. Da mille anni infatti vi è incisa la parola Allah.

Anche Marco Polo narrava dell’Iran e del castello di Alamut ma gli interni stonano decisamente con la sua descrizione. Si parlava infatti degli Assassini intenti ad avere rapporti con più giovani in magnifici giardini, sotto l’effetto dell’hashish ovviamente. È però possibile che l’esploratore si sia affidato a versioni fittizie diffuse dai Selgiuchidi. Ciò che oggi resta lascia pensare a una da eremiti e osservanti. Ancora oggi però gli Ismailiti vengono accusati d’essere ribelli e terroristi.

Iran - Alamut