Hermitage: 10 cose da sapere prima di volare a San Pietroburgo

Dieci cose da sapere sull'Hermitage di San Pietroburgo, il museo da vedere almeno una volta nella vita

L’Hermitage di San Pietroburgo è uno dei musei più visitati al mondo; situato sul lungofiume del Neva è uno dei gioielli di questa stupenda città. San Pietroburgo fu fondata nel XVII secolo dal Pietro il Grande e al tempo degli zar è stata la capitale dell’Impero russo. Oggi è una vivace metropoli che grazie al suo patrimonio artistico e culturale è meta ogni anno di milioni di turisti. Il Museo di Stato dell’Hermitage è l’orgoglio e il vanto di San Pietroburgo. Ecco dieci cose da sapere sul museo, prima di volare a San Pietroburgo:

1. Il Palazzo d’Inverno fu la residenza imperiale al tempo degli zar. Nel 1764 Caterina la Grande volle far costruire accanto al Palazzo un altro edificio dove poter ospitare le opere d’arte che stava collezionando. La nuova costruzione prese il nome di Petit Ermitage, volendo indicare il luogo come un piccolo rifugio per sé e pochi intimi. Ecco come è iniziata la secolare storia dell’Hermitage!

2. L’Hermitage di San Pietroburgo è oggi un museo grandissimo. È di fatto un grande complesso museale che comprende più edifici costruiti in periodi diversi: The Building of Menshikov Palace, The General Staff Building, The Great (Old) Hermitage, The Hermitage Theatre, The New Hermitage, The Small Hermitage, The Winter Palace. Procuratevi di mappa e santa pazienza e, prima varcarne la soglia, preparate un itinerario adeguato alle vostre esigenze.

3. L’Hermitage di San Pietroburgo è famoso per le opere di immenso valore che custodisce. Le più note ai turisti europei sono quelle appartenenti al dipartimento dell’Europa occidentale, dove sono conservate le opere provenienti da Francia, Germania, Spagna, Inghilterra, Paesi Bassi e ovviamente dall’Italia. Le opere italiane vanno dal VIII al XVIII secolo. Tra gli autori più “famosi” e “quotati” rappresentati all’Hermitage ricordiamo Leonardo da Vinci, Raffaello, Giorgione, Tiziano, Veronese, Caravaggio e il Tiepolo. Ma sono molti i nomi di artisti che danno lustro al museo, Claude Monet, Auguste Renoir, Paul Cezanne, Camille Pissarro, Edgar Degas, Vincent Van Gogh, Paul Gauguin, Henri Matisse e Pablo Picasso solo per citarne alcuni.

4. L’immensa collezione dell’Hermitage di San Pietroburgo comprende reperti e opere d’arte che coprono l’intero arco dell’esperienza umana. Le collezioni vanno dall’Età della Pietra al XX secolo, includono non solo quadri e dipinti ma anche sculture, reperti archeologici, opere di arte applicata e monete. Gli allestimenti sono organizzati per tematica e per periodi storici. Tra le altre, vi sono sale dedicate all’arte egizia, alla Grecia classica, ma anche alle tribù primitive della Siberia e ovviamente all’arte russa.

5. L’Hermitage di San Pietroburgo possiede più di tre milioni di opere, ma non tutte hanno trovato spazio nel già vastissimo complesso. La maggior parte delle opere è conservata nei magazzini: un immenso tesoro artistico e culturale valorizzato dagli allestimenti temporanei o dagli scambi con altri musei europei e mondiali.

6. Le opere d’arte presenti nel museo catturano tutta l’attenzione dei visitatori, tanto che può capitare che la bellezza delle sale passi in secondo piano. Eppure l’Hermitage di San Pietroburgo non sarebbe il museo che è oggi senza la sua storia imperiale e senza gli splendidi palazzi che occupa. Gli interni sono dei capolavori d’arte realizzati da grandi artisti del barocco. Durante la visita, prestate attenzione agli ambienti e agli spazi che accolgono questo enorme patrimonio artistico. Da ammirare!

7. L’Hermitage di San Pietroburgo ha superato i confini nazionali russi: il famoso museo ha infatti aperto sedi all’estero e, dopo Las Vegas, Londra, Amsterdam e Kazan, è arrivato in Italia. Il progetto si chiama Ermitage Italia, è attivo dal 2007 e ha coinvolto prima la città di Ferrara, poi di Venezia. Il centro di ricerca ha l’obiettivo di catalogare le opere italiane dell’Ermitage, ma approfondisce e studia anche l’evoluzione delle tecniche di restauro e di conservazione di questi capolavori.

8. Lo staff dell’Hermitage di San Pietroburgo è composto non solo dagli operatori museali, ma da un gran numero di volontari che costituiscono il Servizio volontari del museo statale. Questa organizzazione lavora dal 2003 e coinvolge giovani e meno giovani provenienti da ogni parte del mondo. I volontari svolgono diverse funzioni in base alle loro attitudini: gli incarichi vanno dall’accogliere il visitatore al progettare e sviluppare eventi connessi al museo. L’obiettivo principale dell’organizzazione è però quello di valorizzare il patrimonio artistico e culturale trasmettendo ai giovani volontari la passione per le tradizioni e l’amore per la storia.

9. Se durante la visita vi capita di vedere un gatto, non preoccupatevi. I gatti dell’Hermitage di San Pietroburgo sono famosi almeno quanto il museo. Fu l’imperatrice Elisabetta a volere che i felini fossero presenti nel Palazzo d’Inverno per limitare il problema dei roditori. Nel XVII secolo infatti il problema dei topi e dei ratti era molto diffuso e i gatti ne sono stati la naturale soluzione. I gatti hanno difeso per secoli le opere d’arte dai morsi di questi roditori e ancora oggi nel museo è presente una colonia felina. Questi guardiani sono così importanti che il museo ha istituito il 28 marzo la Giornata del Gatto dell’Hermitage.

10. Impossibile ammirare l’immenso patrimonio dell’Hermitage di San Pietroburgo in un solo giorno. Pianificate con cura la vostra visita, scegliendo il percorso in base ai vostri interessi e alle vostre curiosità. Meglio gustarsi la visita con calma, che fare una maratona tra le opere d’arte. Ciò che non riuscirete a scoprire di questo museo in una prima visita, costituirà un ottimo motivo per organizzare una nuova vacanza, magari d’autunno, in questa magnifica città.