Egitto, un viaggio sui luoghi della Sacra Famiglia

È un nuovo itinerario, non per forza religioso, ma soprattutto storico e culturale, per scoprire un lato meno noto dell’Egitto

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Redazione

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L’Egitto non è solo mare e piramidi. Si può fare un viaggio culturale, archeologico e spirituale sulle orme della Sacra Famiglia.

È il nuovo itinerario che sempre più turisti – e non solo pellegrini –, anche italiani, stanno percorrendo, per andare alla scoperta di un lato inedito di questo splendido Paese. Una vera novità, che rivela il volto più spirituale dell’Egitto.

L’itinerario lungo il sentiero della Sacra Famiglia prevede ben 32 siti. Otto di questi sono distribuiti tra i quattro governatorati di Minya, Assiut, Alessandria e Il Cairo.

L’itinerario parte dall’antica area del Cairo, dove si arriva con voli diretti dall’Italia. Questa zona un tempo era conosciuta come la fortezza di Babylon ed è il luogo in cui la Sacra Famiglia viveva all’interno di una grotta che si trova nella Chiesa di San Sergio.

Il tour comprende la Chiesa di Hanging e successivamente il quartiere a Sud del Cairo di Maadi, dove si visita la Chiesa della Vergine Maria. Poi, sempre al Cairo, tra le tappe c’è anche Ain, dove si trova l’ulivo di Zeitoun dove la Vergine fece diverse apparizioni e miracolose guarigioni.

Poi ci si sposta verso Wadi El-Natrun, sul lato occidentale del Nilo, una depressione desertica che si trova circa 23 metri sotto il livello del mare e dove c’è la maggior parte dei monasteri e delle chiese. La zona comprende il Monastero di San Pishoy, il Monastero siriano e il Monastero di Paromeos. La regione di Wadi El-Natrun è una delle regioni più sacre per la cristianità. Molti monaci ed eremiti vissero in questo deserto o sulle colline che la costeggiano, attratti dalla solitudine e dalla durezza della vita.

Ci si reca poi al Monastero Gabal El Teir di Minya, dove è ubicato il sacro albero di alloro conosciuto come “l’adoratore”, al Monastero Muharraq, nelle città di Dairout e Quisquam e negli altri siti archeologici di Asyut, sulla riva sinistra del Nilo, nella cui grotta la Sacra Famiglia trascorse sei mesi.

L’itinerario prosegue verso Bubasti, che un tempo fu la Capitale dell’Egitto, con la sua sorgente d’acqua sacra e in seguito ad Al-Matariya. Questa città ebbe un’importante storia durante il periodo dei Faraoni. Secondo la leggenda cristiana, la Sacra Famiglia trovò rifugio sotto un albero che oggi è noto come “l’albero della Vergine Maria”, ora posto nella cappella della Vergine.

Poi ci si sposta nella città di Sakha (ex Xois), dove si può osservare l’impronta di Gesù impressa nella pietra. Della antica città resta poco. se non una sfingee alcune colonne nel cortile della chiesa greco-romana dedicata alla Vergine Maria che, secondo la tradizione cattolica, si trova nel luogo dove soggiornò la Sacra Famiglia durante la sua presenza in Egitto.

Le tappe finali del viaggio della Sacra Famiglia comprendono Durunka, dove c’è un’antica grotta di montagna in cui la Sacra Famiglia si fermò prima del viaggio di ritorno, e infine il Monte Sinai, dove Mosè ricevette le tavole con i Dieci Comandamenti.

Al di là del significato spirituale di questo viaggio, si attraversano paesaggi bellissimi e siti avvolti in una natura unica come è quella egiziana.

Pare sia stato Papa Francesco in persona a richiedere questo nuovo itinerario che sta portando nel Paese centinaia di visitatori.

Il tour dura quanto la crociera sul Nilo, circa otto giorni, e si può abbinare a una vacanza relax su una splendida spiaggia egiziana.

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