Dublino: è Docklands il nuovo quartiere che bisogna visitare

Al di là del fiume Liffey, c’è un’altra Dublino, quella moderna e high tech dei Docklands

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Ilaria Santi

Giornalista & Travel Expert

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

Dimenticate Temple Bar, gli stretti vicoli della vecchia Dublino, gli edifici di mattoni e le porte di legno colorate. Al di là del fiume Liffey, c’è tutta un’altra città. Quella dei Docklands. Un tempo qui era tutta palude. Oggi vi sono concentrarti i palazzi più moderni e avveniristici della città.

In quello che è il quartiere tecnologico e finanziario di Dublino, l’IFSC (International Financial Services Centre), hanno sede le big dell’high tech, da Google ad Amazon, e all’incirca 600 aziende e start-up. E ogni giorno se ne aggiunge una nuova. Ecco perché quest’area è anche detta “Silicon Docks”.

La riqualificazione urbana di questa parte di Dublino ha trasformato negli ultimi anni i Docklands in un quartiere innovativo, giovane e trendy. Anche dal punto di vista architettonico è una zona in continuo fermento, con nuovi palazzi che sorgono e vecchie fabbriche che vengono trasformate.

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Fonte: 123rf
Il Grand Canal Theatre @123rf

Edifici come il Bord Gáis Energy Theatre, un teatro progettato da un’altra archistar, Daniel Libeskind, completamente d’acciaio e vetro, accessibile attraverso Grand Canal Square, una sorta di red carpet di mille metri quadrati; la 3Arena, un anfiteatro su North Wall Quay dove si tengono alcuni dei più grandi concerti del mondo; il Convention Centre su Spencer Dock, affacciato sul fiume, forse il più ambizioso progetto realizzato in Irlanda, con appartamenti lussuosissimi, uffici e spazi commerciali; l’EPIC Museum, il museo dell’emigrazione irlandese, ricavato in un vecchio magazzino di tabacco, tè e liquori e fondato dall’ex Ceo della Coca-Cola (un irlandese tornato in patria), che racconta come, in 1500 anni di storia, ben 10 milioni di irlandesi abbiano lasciato la loro patria diffondendo l’irlandesità nel mondo sono solo alcuni dei luoghi simbolo dei Docklands; il Point Village, a North Wall, uno spazio di 13mila metri quadrati che ospita negozi, a cinema, musei, uffici e un hotel.

Spicca tra tutta questa modernità la sagoma di un vascello, la replica del Jeanie Johnston che, tra il 1847 e il 1855, portò avanti e indietro dall’Irlanda alle Americhe almeno 2.500 emigrati. La nave a tre alberi si può anche visitare, dentro c’è il museo della carestia e ospita spesso eventi privati.

E poi, negli spazi all’aperto, installazioni artistiche e luminose, sculture e memoriali che raccontano la storia del quartiere, della città e del Paese.

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Fonte: 123rf
Il Convention Center 123rf

L’iconico Samuel Beckett Bridge, progettato da Santiago Calatrava (il suo secondo a Dublino dopo il James Joyce Bridge), un unico arco sostenuto da 31 cavi che si apre di 90° per far passare le imbarcazioni e il tram Luas (che in irlandese significa “veloce”) hanno da qualche anno reso il quartiere più accessibile.

Da poco è stato riattivato anche il servizio del Liffey Ferry no. 11, un traghetto nato nel 1665 che serviva a trasportare le persone da una riva all’altra del fiume. Venne interrotto nel 1984 quando fu inaugurato l’East Link Bridge, ma oggi è tornato operativo. E poi c’è lo Spirit of Docklands, una sorta di bateaux mouches che collega i Docks al centro di Dublino e che fa diverse fermate tra i luoghi più storici e famosi in città.

Chi visita questa parte di Dublino ne resterà strabiliato. E se decide di rimandare il viaggio, troverà molte altre novità. È in fase di realizzazione anche un enorme parco, il Royal Canal Linear Park sviluppato lunga le rive del fiume con sei ettari dedicati a giardini galleggianti, aree giochi, spazi coperti, nuovi ponti e zone attrezzate per le attività sportive.

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Fonte: 123rf
L’EPIC Museum @123rf

Iniziata nel 2019, invece, la pista ciclabile Dublin-Galway Greenway collegherà le due città irlandesi e sarà una sorta di coast-to-coast dell’isola verde. Farà parte del più ampio circuito chiamato EuroVelo EV2, che unisce Galway (nel 2020 Capitale europea della cultura) con Mosca, in Russia, attraversando tutta Europa. Il tratto irlandese sarà lungo 276 chilometri e sarà completato entro il 2020. Alla ciclabile sarà affiancato anche un percorso ferroviario. In previsione di questo progetto, sono già state posizionate alcune stazioni per il noleggio di biciclette, uno dei modi più veloci, economici e sostenibili per muoversi a Dublino.

I Docklands non sono solo un business district, ci sono anche tantissime residenze e, visto il rilancio del quartiere, anche piuttosto costose. Bellissimi condomini di vetro con ampie terrazze affacciate sul fiume sono oggi le residenze dei guru dell’high tech e di chi ha avuto successo in Irlanda dopo la crisi finanziaria del 2008. Tra i nuovi progetti c’è Dublin Landings, che ospiterà residenze, hotel, uffici e spazi commerciali.

Per i turisti che desiderano alloggiare in questo quartiere, ci sono già parecchi hotel, anche di design, perfettamente integrati nell’ambiente, con ampie vetrate, stanze luminose e panoramiche, rooftop bar (aperti anche al pubblico esterno) dove godersi un drink ammirando il tramonto sulla città, spa e piscine.

L’offerta gastronomica ai Docklands è di tipo internazionale: ristoranti italiani, sushi bar, ristoranti vegetariani e vegani e tanti bar e caffè sono i preferiti di chi bazzica questa zona. Ma, poiché ci troviamo in Irlanda, naturalmente non mancano i pub dove gustare una deliziosa pinta di Guinness.

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Fonte: 123rf
Il quartiere dei Docklands @123rf