Cosa fare a Sidone, un’avventura nel Libano del Sud

Viaggio a Sidone, uno dei centri più antichi e affascinanti del Libano, città dalle origini che si perdono in migliaia di anni di storia.

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Redazione

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Sidone, Saida in arabo, è una delle città maggiori del sud del Libano, un centro dalla storia millenaria che affascina i visitatori che arrivano ad ammirare le sue antiche strutture e la sua atmosfera romantica e misteriosa. Situata a circa 40 chilometri dalla capitale del Libano, Beirut, Sidone è una città caotica e meno turistica dei centri del nord dello stato, ma che conserva uno spirito più autentico e vivacemente popolare.

La storia di Sidone è una vicenda millenaria, che risale ad oltre il 4000 a.C. quando le prime popolazioni della terra di Canaan si stabilirono sulla costa formando i primi villaggi di pescatori, che diedero origine al primo nucleo urbano. Sidone diventò presto uno dei principali porti del Mediterraneo sempre in competizione con la vicina Tiro, trasformandosi in breve tempo in uno dei centri più importanti tra le città-stato fenicie. Nei secoli Sidone passò sotto il dominio egizio, persiano, macedone, romano, bizantino, arabo, crociato e turco, e ciascuno di questi periodi ha lasciato una traccia nell’aspetto e nella cultura della città.

Dopo un periodo di grande sviluppo tra gli anni Sessanta e Settanta del Novecento, Sidone cadde nel turbolento e feroce ciclone della guerra civile libanese dal 1975 al 1990 per poi subire un nuovo periodo di caos durante la guerra del Libano con Israele nel 2006. Oggi sebbene la pace sia stata ristabilita permangono tensioni sul confine e nelle campagne circostanti sono ancora presenti zone con bombe inesplose e campi minati.

Viaggiare a Sidone non è più pericoloso di altre zone del Medio Oriente, è necessario però prestare attenzione, rimanere sempre in contatto con i centri diplomatici italiani e non avventurarsi da soli fuori dall’area urbana a sud della città. In questa guida scopriremo le attrazioni da non perdere e le mete più interessanti da visitare in un viaggio a Sidone, per vivere una vera avventura nel Libano del Sud.

Il centro storico di Sidone si presenta come un intricato reticolo di strette strade che si allungano seguendo la costa, circondate da bassi edifici intonacati di bianco e spesso affollate da un gran numero di automobili e persone.

L’attrazione più famosa di Sidone è il suo suggestivo porto, che ancora oggi occupa l’antica posizione del porto di epoca fenicia, dove le navi e le barche dei pescatori dondolano ordinate lungo i moli a poca distanza dalle rovine del castello del mare. Questa fortezza è stata costruita dai crociati nel XIII secolo come principale difesa del porto e dopo la conquista da parte dei Mamelucchi nel XIV secolo venne parzialmente distrutto.

Le rovine sono collegate alla terraferma da una lunga passerella di pietra che conduce alla base del portale principale. Oggi il castello del mare è visitabile e passeggiare tra i cortili e le strutture in pietra è un’esperienza emozionante e suggestiva, soprattutto se si raggiunge la scala a chiocciola della torre maggiore per poter arrivare alla piattaforma panoramica da dove ammirare l’intera città di Sidone e il porto a poca distanza.

Nelle acque che circondano il castello è possibile intravedere colonne e strutture sommerse che gli archeologi presumono siano le antiche rovine del porto, anche se, purtroppo, non sono ancora stati effettuati scavi in quest’area della città.

Sul lungomare appena oltre il porto si può raggiungere lo spettacolare Khan al-Franj, il caravanserraglio risalente al Settecento ce svolgeva il ruolo di principale centro per i commerci della città. Oggi la struttura si presenta in condizioni eccellenti grazie al grande lavoro di restauro effettuato recentemente che ha permesso di riportare alla luce le meravigliose decorazioni che ornavano l’intera struttura interna. Il caravanserraglio ha l’aspetto di una grande struttura rettangolare a chiostro con al centro una grande fontana per i bagni rituali e circondata dagli spazi utilizzati come uffici, finemente decorati da arabeschi e motivi floreali.

Rimanendo nell’area del porto si può visitare la meravigliosa grande moschea Omari, uno dei migliori esempi di architettura araba del XIII secolo, realizzata dopo la conquista di Sidone da parte dei mamelucchi al posto della chiesa dei Cavalieri di San Giovanni. L’interno della moschea è uno spettacolo architettonico costituito da eleganti archi a sesto acuto e splendide decorazioni formate da arabeschi e lettere dell’alfabeto arabo intagliate con incredibile maestria. Da non dimenticare la moschea è visitabile solo al di fuori dell’orario di preghiera.

Appena fuori dalla moschea si può visitare la vivace e caleidoscopica area del vecchio Suq di Sidone, il mercato tradizionale arabo, dove si possono trovare spezie e prodotti tradizionali di ogni tipo, nonché numerose delizie gastronomiche locali, come i gustosi Sfouf, dolcetti alla curcuma e pinoli.

Rimanendo in centro si può fare una visita la Museo del sapone, ospitato nel Khan al-Saboun, che mostra tutte le fasi di produzione del sapone tradizionale, prodotto che gli abitanti di Sidone affermano essere stato inventato proprio in città. Oltre alla interessante esposizione il palazzo ospita un ottimo bar che vende un’ottima selezione di prodotti locali.

Allontanandosi per poca distanza in direzione sud si raggiunge lo spettacolare castello di San Luigi, una grande fortezza costruita dai crociati nel corso del Duecento e che ha attraversato ogni fase della storia di Sidone. Il castello oggi versa in condizioni non ottime, che testimoniano dapprima i danneggiamenti di epoca mamelucca e persino i danni subiti nel corso della guerra civile libanese e nel conflitto con Israele. Passeggiare tre le possenti mura e le strutture del castello, che sorgono direttamente sopra all’antica acropoli di Sidone è uno dei modi più suggestivi per ammirare la storia di questa terra.

Una meta da non perdere è la collina delle conchiglie di murice, situata a qualche centinaio di metri dal castello e che testimonia come in passato venne utilizzato in modo enorme, fino a formare una collina artificiale, questo piccolo mollusco per la produzione della tintura color porpora.