Alla scoperta di Brda, il Collio della Slovenia, tra borghi e vigneti

Una zona bellissima, a cavallo con l’Italia, dove dietro a ogni collina che scandisce il paesaggio appare un’immagine diversa

Se le nostre colline delle Langhe e del Prosecco sono già entrate nella lista dei Patrimoni mondiali dell’Unesco, le prossime saranno quelle di Brda, il Collio sloveno. La candidatura è stata fatta. Non resta che attendere l’annuncio.

Una zona bellissima, quella del Collio, a cavallo con l’Italia, dove a ogni curva si oltrepassa il confine per poi tornare in Slovenia. Dietro a ogni collina che scandisce il paesaggio appare un’immagine diversa, che una volta ricorda le colline del Prosecco un’altra le Langhe e un’altra ancora il Chianti. Tre scenari che, qui, sono racchiusi in un unico ambiente, decisamente unico.

Le colline del Collio sloveno

Dolci colline verdeggianti, ricoperte di vigneti che producono ottimi vini, di cipressi e alberi da frutta. Colline su cui sorgono borghi pittoreschi, fatti di case di pietra con i balconi di legno (anch’essi candidati all’Unesco) dove non mancano mai i fiori e viti rampicanti. Un tempo case contadine, oggi al loro interno sono state ricavate locande tipiche, gallerie d’arte, botteghe artigiane e bed and breakfast.

I borghi del Collio

Ricordano i “village perché” del Sud della Francia, con i loro vicoli lastricati che, come un labirinto, si incrociano e si inerpicano fino in cima, spesso in direzione della chiesa del paese. Come Šmartno (San Martino), un minuscolo borgo medievale che il poeta sloveno Alojz Gradnik ha definito “nido d’aquila” perché dalla cima la vista spazia a 360 gradi dal monte Nanos alle Alpi della Carnia fino al Mare Adriatico. Circondato da mura difensive, nel villaggio sono passati i romani, i veneziani, i turchi, gli austriaci. Faceva parte di un sistema di fortificazioni che comprendeva altri villaggi della zona, come Števerjan, Kojsko e Vipolže. Oggi a Šmartno ci vivono solo 27 persone. Per ridare al vita al borgo gli artisti sono i benvenuti. Alloggiano gratuitamente in un edificio chiamato “casa del pittore”, dove lavorano e organizzano workshop per i turisti e, prima di partire, lasciano le loro opere d’arte in eredità al paese che è diventato ormai il centro culturale di Brda.

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Fonte: Ufficio stampa
Il borgo di Šmartno

Vipavski Križ (Santa Croce di Aidùssina) è un altro bellissimo borgo medievale cinto da mura, posto lungo la valle del fiume Vipacco, dominato dal castello restaurato nel 1400 dai Signori del villaggio. Proprio per loro alcune strade furono lastricate di pietra bianca, meno scivolosa, per distinguersi da quelle destinate al popolo di pietra nera. Da queste parti passò anche Leonardo Da Vinci, chiamato per studiare un modo per irrigare le valli circostanti. Del passaggio di Napoleone, invece, resta una palla di cannone incastrata nella facciata di una casa affacciata sulla piazza principale, dove sorge la chiesa dedicata alla Santa Croce e il vecchio palazzo del municipio che ospitava anche la patrie galere. Oggi questo edificio è diroccato, ma è in vendita a un euro, purché chi se lo aggiudica lo ristrutturi a proprie spese e ne ricavi un albergo con almeno 12 camere. Per tutte queste sue caratteristiche Vipavski Križ, che conta oggi all’incirca 200 abitanti, è chiamata la “Carcassonne slovena”.

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Fonte: Ufficio stampa
Il borgo di Vipavski Križ

In bicicletta tra i vigneti

Un tour di queste zone della Slovenia regala ineguagliabili sensazioni. Vale la pena noleggiare una bicicletta (mountan bike o e-bike che sia) per scorrazzare su e giù per le colline, facendo tappa tra gli agriturismi, per una degustazione di miele a Hlevnik (Claunico), per un assaggio di olio alla fattoria Drnovšček e nelle cantine che qui sono tantissime. Come la pluripremiata cantina Marjan Simčič a Dobrovo, dove degustare dell’ottimo Ribolla, Chardonnay, Pinot Grigio e Sauvignonasse. In questa cittadina c’è anche la piccola cantina di Oton Reya dove sono state girate alcune scene della fictcion Rai “Volevo fare la rockstar”. Tra i produttori di vini organici c’è la Fattoria Štekar a Janko Štekar. Qui si può anche soggiornare o venire a lavorare in cambio di vitto e alloggio, in uno dei deliziosi appartamenti della cascina dalle mura gialle e gli infissi azzurri, circondati da filari e dove il silenzio regna sovrano.

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Fonte: @SiViaggia
I vigneti di Brda

Quando andare a Brda

Quello di Brda è uno dei paesaggi più belli d’Europa, circondato dalle acque smeraldine del fiume Isonzo, dalla pianura friulana e dal Monte Sabotino, animato dalla feste tradizionali, molte delle quali legate al vino e alla vendemmia. Da settembre all’11 novembre, giorno di San Martino, che corrisponde alla prima spillatura del vino novello. è tutta una festa. L’autunno è quindi il periodo più indicato per chi ama il vino e desidera respirare la tradizione della vendemmia in Slovenia. Ma da primavera a tutta l’estate è il periodo perfetto per visitare i luoghi belissimi dal punto di vista del paesaggio, ma anche interessanti dal punto di vista storico-culturale. Essendo da sempre una zona di confine è stata contesa da re, Imperatori e tiranni. Qui ogni angolo ha qualcosa da raccontare.

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Fonte: @SiViaggia
La Fattoria Štekar dove fare degustazioni e soggiornare