Aceto tradizionale di Modena: un’esperienza balsamica

A Spilamberto, tra Modena e Bologna, il regno dell'Aceto Balsamico Tradizionale di Modena

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Redazione

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A cercarlo sulla cartina Spilamberto sembrerebbe solo uno dei tanti paesi che punteggiano la pianura tra Modena e Bologna. Invece, dietro lo scudo del fiume Panaro e la protezione del vicino Appennino emiliano, la prima tappa della Strada dei Castelli custodisce un prezioso e gustoso tesoro. Che tutti possono assaporare, tra le mura della Rocca, a fine giugno durante la tradizionale Festa di San Giovanni. È l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, nettare agrodolce prodotto con sapienza e pazienza negli antichi domini estensi da artigiani, che si sottopongono al giudizio di 120 Maestri Assaggiatori della locale Consorteria per scoprire, nello storico Palio (alla 44esima edizione), quali sono i 12 migliori aceti, ma soprattutto quale può fregiarsi del titolo di “principe” tra i balsamici.

Per i novelli degustatori che arrivano nel comune emiliano l’occasione è ghiotta per immergersi negli intensi profumi, i colori suadenti e i sapori pastosi e persistenti, che si sprigionano dal mosto cotto e lasciato fermentare e concentrare in piccole botti e si sposano meravigliosamente con un’infinità di piatti, dall’antipasto al dolce. Ma anche per apprenderne storia e segreti nel locale Museo del Balsamico, ospitato dalla Villa Comunale Fabriani (nel sottotetto accoglie importanti antiche acetaie), o andare semplicemente alla scoperta degli angoli più suggestivi del borgo millenario, dove disse messa, sulla strada verso Roma, prima delle 95 tesi, Martin Lutero e dove ancora oggi aleggia la leggenda del Magalasso, un serpente a righe colorate con occhi e denti da uomo che si diverte ad atterrire gli abitanti nascosto tra i rovi sulle sponde del Panaro.

Ma da Spilamberto si può anche partire alla scoperta di un territorio ricco di storia, tradizioni gastronomiche e passioni motoristiche. A soli 14 km sorgono gli stabilimenti della Ferrari e la galleria con le più belle Rosse di Maranello, a 15 c’è il circuito di Fiorano, a 16 la sede della Maserati, mentre ancora più vicino, a meno di 5 km, è l’atelier delle supercar Pagani. I buongustai punteranno invece verso Vignola, cittadina celebre per le sue ciliegie, e lì si innesteranno sulla Strada dei Vini e dei Sapori – Città Castelli Ciliegi, che accompagna all’assaggio del lambrusco modenese, del prosciutto di Modena, degli zamponi e cotechini Igp e di tante altre prelibatezze. Gli amanti dell’arte sceglieranno Sassuolo, giustamente orgogliosa del suo Palazzo Ducale barocco e della tradizione ceramica, e ovviamente il capoluogo della provincia, dove all’ombra del Duomo e della torre Ghirlandina risuonano ancora le note del bel canto del suo cittadino più famoso, qui sepolto, Luciano Pavarotti.

Ma dopo tanto peregrinare, l’ultima sosta dev’essere di nuovo a Spilamberto: qui, oltre alla Consorteria del Balsamico, ha infatti sede l’Ordine (tutto al femminile) del Nocino modenese. E la data tradizionale per la raccolta delle noci ancora verdi per la preparazione del liquore è proprio il 24 giugno, in corrispondenza della Festa di San Giovanni.