Roa Marenca, a piedi sulle strade dell’oro bianco

Un percorso suggestivo che porta alla scoperta di un angolo d'Italia ricco di meraviglie e tesori, compreso l'importantissimo oro bianco

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Redazione

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Quello che vi stiamo per raccontare è un patrimonio di sentieri e di antiche strade tramandate di generazione in generazione. È un’antichissima via che si trasforma in un viaggio di una ricchezza straordinaria che procede tra mille testimonianze storiche e artistiche: benvenuti sulla Roa Marenca.

Cos’è la Roa Marenca e dove passa

La Roa Marenca è un percorso che parte dal centro di Mondovì,  in provincia di Cuneo, e attraversa i paesi di Vicoforte, Torre Mondovì, Roatta, Serra Pamparato, Pamparato, Valcasotto, Colla di Casotto, Garessio e Trappa per concludersi con l’arrivo a Ormea, sempre in provincia di Cuneo.

Si può percorrere a piedi o in sella a una bici attraverso vie che conducono alla scoperta di luoghi che arrivano dritti al cuore. Il primo è Mondovì, un antico borgo medievale situato tra collina, montagna e pianura. Poi la Via delle Cappelle (sono sette, nei punti più panoramici) per raggiungere il Santuario di Vicoforte che vanta la cupola ellittica più grande del mondo.

Subito dopo c’è il borgo di Moline, una sorta di antico “casello” di questa strada per poi approdare a Torre Mondovì e dirigersi verso Roata, una frazione che sorge a 452 metri sul livello del mare che farà scoprire un belvedere straordinario, un raro giardino botanico e una piazza gioiello. Usciti dalla frazione di Roata si passa accanto alla Madonna del Pilone per poi affacciarsi su un panorama magnifico sulle montagne che separano dal mare.

Santuario di Vicoforte roa maerca
Fonte: iStock
Il meraviglioso Santuario di Vicoforte

A quel punto sarete alla porte di Serra di Pamparato, dove un tempo i Savoia passavano in carrozza diretti al loro castello di caccia di Valcasotto, costruito su un’antichissima abbazia dei Certosini. Di seguito, il percorso continua verso l’abitato di Pamparato, un’interessante tappa gastronomica dove poter assaggiare la polenta di grano saraceno e altrettante specialità locali.

Subito dopo direzione Valcasotto, sede della stagionatura di formaggi, ma anche uno dei primi luoghi dove è nata la Resistenza Partigiana del Nord Italia. A quel punto vale la pena fermarsi alla Colla Casotto (1.380 m), oggi stazione sciistica Garessio 2000, per godersi per la prima volta in questo percorso la vista del Mar Ligure. Si arriva poi al bellissimo borgo antico di Garessio.

La tappa successiva è il borgo di Ormea, porta della Roa Marenca verso il mare. Si passa di fianco al fiume Tanaro e alla ferrovia con i suoi caselli e le sue stazioni romantiche. La Val d’Inferno e la torre saracena di Barchi sono tappe ricche dal fascino antico e senza tempo-

La Roa Marenca e l’oro bianco

Per oro bianco si intende il sale, un bene che un tempo era così prezioso da essere addirittura scambiato, in alcune circostanze, allo stesso valore dell’oro. Con l’uso del frigorifero, agli inizi del XX secolo, queste strade sono ormai in disuso, ma ciò non toglie che sia arrivato il momento di riscoprire, a passo lento, facendo un bagno di cultura, natura e sapori. Del resto parliamo di ben 60 km di vie asfaltate secondarie tra boschi e montagne da cui ci si può avventurare in percorsi su strade bianche.

Un viaggio in un paesaggio molto vario e ricco di contrasti che si rivela costellato di dolci declivi collinari coperti di boschi, zone aspre e movimentate che sfiorano eccezionali strutture rocciose di quarzite che emergono dalla vegetazione. La parte più alta del percorso, inoltre, offre ai turisti ambienti e paesaggi montani che sono davvero indimenticabili.

Si susseguono, infine, resti di castelli alternati a quelli delle torri saracene e ponti romani. Insomma, un percorso che regala emozioni diverse in ogni angolo.

Roa Marenca tappe
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I panorami della Roa Marenca