A Gravina di Puglia, lungo il Sentiero dell’acqua e della pietra

Se amate il turismo lento, sostenibile e a contatto con la natura, il Sentiero dell'Acqua e della Roccia a Gravina di Puglia è quello che fa per voi

Estate, tempo di vacanze. Per chi ama il turismo dal ritmo lento e a contatto con la natura in una dimensione unica e ricca di emozioni autentiche, l’occasione perfetta è percorrere il Sentiero dell’Acqua e della Pietra a Gravina di Puglia.

Un’esperienza da vivere senza fretta, lungo uno dei sentieri più suggestivi della Puglia, per immergersi in un territorio disegnato dal fiume e dalla pietra che trasuda storia fin dal Neolitico. E per guardare con occhi nuovi il paesaggio di cui siamo parte.

È uno dei cammini più affascinanti della Puglia e dell’Italia quello che parte da Gravina, città di circa 45.000 abitanti nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia, caratterizzata dall’ampia fossa di calcare bianco che forma un particolare canyon a 360 metri di quota.

Dal centro città parte il percorso dell’acqua (il sentiero si sviluppa, infatti, lungo il letto di un fiume che qui scorreva migliaia di anni fa) e della pietra: basta dirigersi verso il ponte a doppia arcata e proseguire fino a Botromagno, il parco archeologico di Gravina.

Qui, la storia che abbiamo respirato lungo tutto il percorso abbracciato dalla roccia e dal letto dell’antico fiume, si concretizza nella meraviglia della città di Sidin, risalente al 1000 a.C.

A Gravina di Puglia, lungo il Sentiero dell'Acqua e della Pietra

La vasta area archeologica presenta il quartiere medievale scavato nella roccia che regala tutt’oggi uno spaccato dell’ambiente dell’epoca con la cisterna scavata nel tufo, i giacigli e le nicchie usate per la dispensa e l’illuminazione.

L’emozionante passeggiata prosegue poi fino all’area naturalistica di Capotenda dove, tra laghi e il torrente, è possibile visitare le antiche cave ipogee di salnitro e ammirare l’area archeologica del Padre Eterno, un’antica necropoli risalente al VII secolo a.C che custodisce la chiesa rupestre del padre Eterno e le tombe dei due guerrieri, databili tra la fine del V sec e l’inizio del IV sec. a.C

Sono davvero numerose le testimonianze storiche e archeologiche disseminate lungo il Sentiero dell’Acqua e della Pietra, e inserite in un contesto paesaggistico di notevole pregio. Sul colle di Capotenda, ad esempio, vi era l’accampamento del console romano Silla lungo la strada percorsa anche da San Pietro.

Ancora, notevole è il simbolo di Gravina, il ponte Acquedotto, costruito a metà del Seicento.

Camminare lungo questo sentiero è un modo unico per vedere con i propri occhi millenni di storia scorrere e raccontare di sé attraverso la roccia, le incisioni rupestri e le costruzioni presenti.

Un percorso di emozione, stupore e meraviglia, sospeso tra canyon mozzafiato, rocce spettacolari, natura incontaminata, alte falesie e piccoli laghetti.