Sezze, Sermoneta e i borghi medievali del Lazio

Alla scoperta di affascinanti paesini arroccati, a pochi chilometri da Roma

Il Lazio offre una quantità innumerevole di piccoli borghi che sembrano sospesi nel tempo. Qui di seguito qualche spunto per fare un salto nel Medioevo, senza allontanarsi troppo da Roma. Situata tra l’agro pontino ed i Monti Lepini, Sezze è un piccolo borgo di circa 25000 abitanti. Interessante il centro storico, ricco di antiche dimore tra cui spiccano il Vescovado, la casa di S.Carlo e il Monastero delle Clarisse.

Splendidi i boschi intorno e gustosa la cucina locale. Nei pressi di Sezze si trova Sermoneta, insediamento medievale munito di mura e torri. Bellissimo il castello Caetani, edificato nel 1200 per volere della famiglia Annibaldi.

Castel Gandolfo è situata sui Castelli Romani. Il borgo, che si affaccia sul lago di Albano, prende il nome dal castello fatto erigere dalla famiglia Gandolfi, nel XII secolo. Da non perdere la residenza estiva papale, la collegiata pontificia di S. Tommaso da Villanova, edificata dal Bernini, e i resti della villa dell’imperatore Domiziano.

In provincia di Viterbo, c’è Civita di Bagnoregio, un piccolo borgo che sembra appoggiato su un cucuzzolo. A seguito del terremoto che colpì l’Italia nel 1650, il tufo della collina su cui il paese poggia si sgretola sempre di più, dando vita a continue micro-frane di assestamento, che ne mettono in pericolo l’esistenza.
Per tale motivo Civita di Bagnoregio è nota come “la città che muore”.

Al borgo, che conserva un perfetto aspetto medievale e in cui vivono stabilmente solo 10 persone, si accede tramite un ponte pedonale. Da vedere la Chiesa di S.Donato (che custodisce il S.S. Crocefisso ligneo), il Palazzo Vescovile, un mulino del XVI secolo, la casa di S.Bonaventura e la porta di S.Maria, dove sono presenti due bassorilievi raffiguranti dei leoni che trattengono, tra le zampe, una testa umana (in ricordo della insurrezione degli abitanti di Civita contro la famiglia orvietana dei Monaldeschi, che bramava il controllo della città).

Infine, degno di nota è Campodimele, un grazioso borgo di circa 650 abitanti, sulla sommità di un ripido colle, dominato dal campanile della Chiesa parrocchiale di S.Michele Arcangelo. L’intero abitato è zona pedonale su strade e gradinate. La cinta muraria del Paese (con la suggestiva passeggiata dell’originale camminamento esterno alle mura, oggi risistemato), dotata di 12 torri, conferisce a Campodimele l’antico aspetto medioevale, portando il visitatore in un’atmosfera quasi irreale. Da vedere, oltre a S. Michele, anche il Monastero di S.Onofrio.

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