Sesto al Reghena: il borgo abbracciato dall’Abbazia

Sesto al Reghena, nella terra degli abati, regala la rilassante atmosfera bucolica di un tempo tra arte e antiche testimonianze

Sesto al Reghena, in provincia di Pordenone, è un autentico borgo gioiello del Friuli, le cui origini affondano in età pre-romana. Qui, al confine con il Veneto, campi sapientemente coltivati indicano la “terra degli abati“, zona ricca di verde e corsi d’acqua dove, verso la metà del VIII secolo, venne fondata l’Abbazia benedettina di Santa Maria in Sylvis, simbolo di Sesto e fulcro di arte, cultura e spiritualità.

A Sesto si respira una placida atmosfera bucolica tra rive profumate dai tigli e campagne punteggiate da siepi fiorite. Scopriamo insieme quali sono i maggiori punti d’interesse che uno dei Borghi Più Belli d’Italia regala al visitatore.

Abbazia di Santa Maria in Sylvis

L’Abbazia venne fondata dai Longobardi dove, a quel tempo, sorgeva una vasta foresta e tuttora è una delle più importanti istituzioni monastiche della regione.

Si accede al complesso passando sotto la robusta Torre Grimani, di epoca rinascimentale, una delle sette torri che componevano i cardini delle mura e donavano all’abbazia le sembianze di un castello fortificato.

sesto al reghena
Fonte: Borghi Più Belli d'Italia
Ph. Borghi Più Belli d’Italia

Oltre alla Torre Grimani, rimangono ancora ben visibili la torre campanaria, l’antica cancelleria abbaziale (sede della giurisdizione civile) e la residenza degli abati, costruzione rinascimentale oggi sede del Municipio. La chiesa di Santa Maria conserva pregevoli opere pittoriche a partire dai monumentali affreschi del portale d’ingresso che riportano figure di santi e scene cavalleresche, a opera di pittori padovani della scuola di Giotto.

Nella cripta sono custoditi altri tesori artistici: la quattrocentesca Pietà, o Vesperbild, la duecentesca scultura in marmo dell’Annunciazione e l’urna di Sant’Anastasia, incantevole monumento d’età longobarda. L’Abbazia sorprende per l’abbondanza di immagini e raffigurazioni, emozionanti e toccanti, perfettamente conservate e testimonianza di un fulgido passato ricco di arte e cultura.

Parrocchiale di Bagnarola e la Chiesa di San Pietro

Altre mete da non perdere durante una visita a Sesto al Reghena sono la chiesa di Bagnarola, che conserva al suo interno un crocifisso ligneo rinascimentale, una fonte battesimale del Cinquecento, una Pietà di Amalteo del 1540, un suggestivo organo Bazzani, e la chiesetta di San Pietro, esempio di architettura campestre medievale con abside semicircolare.

Villa Freschi e Villa Fabris

Al di fuori del borgo, che rimane protetto dalle mura dell’Abbazia, si possono ammirare due splendide ville del Settecento, Villa Freschi e Villa Fabris, fulgido esempio di tipiche ville friulane, con oratorio e facciata rinascimentale.

Villa Freschi è impreziosita da un parco e lago contornati da pittoreschi cipressi di palude.

I dintorni

La rilassante atmosfera della campagna friulana nei dintorni di Sesto è punteggiata da testimonianze votive e architetture ecclesiastiche quali, ad esempio, l’Oratorio di San Giuseppe, la Chiesa di San Marco, l’Oratorio del Cristo ricco di affreschi, l’ottocentesca Chiesa di Sant’Antonio.

Inoltre, simbolo del territorio è la fontana di Venchieredo, citata dallo scrittore Ippolito Nievo nel suo “Confessioni di un italiano”.

Fonte: Borghi Più Belli d'Italia
PH Borghi Più Belli d’Italia