Città di Castello, come fare un tuffo indietro nel Rinascimento

Città di Castello è un delizioso borgo a cavallo tra Umbria, Marche e Toscana

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Redazione

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Città di Castello è un delizioso borgo a cavallo tra Umbria, Marche e Toscana. Inutile dire che la culla del Rinascimento ha impresso nella cittadina un’impronta indelebile, ben visibile tutt’oggi.

Per raggiungere la deliziosa cittadina umbra, ora ci sono anche gli autobus di FlixBus che portano i visitatori nel cuore verde dell’Italia.

Chi visita Città di Castello resterà affascinato dalle bellezze architettoniche che caratterizzano il centro storico, come il Palazzo dei Priori del 1300, che oggi ospita il municipio, o il Palazzo Vitelli alla Cannoniera, uno dei diversi edifici appartenuti alla famiglia Vitelli, oggi sede della pinacoteca dove sono esposte opere di Raffaello, o ancora Palazzo Vitelli a Sant’Egidio il cui giardino ospita un bellissimo ninfeo.

Un dipinto di Raffaello è esposto anche nella chiesa trecentesca di San Francesco: è una copia dello Sposalizio della Vergine, l’originale si trova a Brera. Città di Castello è legata a doppio filo con la chiesa essendo appartenuta per secoli allo Stato Pontificio: per questo motivo si contano ben 55 chiese in tutto il borgo. Simbolo della città sono i campanili e le torri – la Torre civica, la Torre Cilindrica e la Torre del Vescovo – che svettano e che la rendono immediatamente riconoscibile.

Qualcuno riconoscerà la Torre civica per averla vista nella fiction “Don Matteo” che proprio qui ha ambientato alcune scene.

A testimonianza del suo passato medievale, in alcuni punti di Città di Castello è ancora visibile la doppia cinta muraria.

L’arte è da secoli protagonista della cittadina umbra. Oggi è un concentrato di botteghe di artisti che si scorgono ogni dove. Gli artigiani locali sono maestri nell’intagliare il legno per realizzare soprattutto mobili e oggetti d’arredamento, ma altrettanto florida è anche l’industria tessile.

Chi visita Città di Castello in autunno non potrà non scoprirne anche il suo lato gastronomico: primo fra tutti, il tartufo bianco, ma anche il marrone con cui vengono preparate le deliziose castagnole fritte condite con il miele.

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