Cosa vedere a Brisighella, un affascinante borgo tra torri e colline

Tra i borghi più belli d'Italia, questo piccolo centro medievale in provincia di Ravenna merita d'essere scoperto

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Redazione

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In provincia di Ravenna, alle pendici dell’Appennino, c’è un borgo medievale che ha mantenuto immutato il suo fascino. È l’antico borgo di Brisighella, uno dei più belli d’Italia nonché uno dei più particolari: si adagia infatti ai piedi di tre pinnacoli rocciosi, su cui poggiano la Rocca del XV secolo, la Torre dell’Orologio e il Santuario del Monticino.

Brisighella nacque alla fine del Duecento: in principio consisteva solamente in una torre fortificata che, voluta dal grande condottiero medievale della Romagna Maghinardo Pagani, era la più importante dell’intera vallata. Ai suoi piedi si sviluppò poi il borgo vero e proprio, un dedalo di viuzze che ha nel cuore l’Antica Via del Borgo, una strada coperta, sopraelevata e illuminata da mezzi archi: la sua architettura è particolarissima, e il suo soprannome, “Via degli Asini“, lo si deve al ricovero che un tempo offriva a questi animali.

Ma non è, questa straordinaria via, l’unica cosa da vedere a Brisighella: qui, dove ben otto cardinali sono nati, gli edifici religiosi sono molti. Il più significativo? La Pieve di San Giovanni in Ottavo, datata V secolo (ma ampliata tra l’XI e il XIII) e costruita all’ottavo miglio di quella antica via romana che collegava Faenza alla Toscana. E poi, ovviamente, ci sono i tre colli. Sul primo dei tre pinnacoli gessosi sorge la Rocca, voluta nel 1310 dai Manfredi: con la sua architettura tipica delle fortezze medievali, ospita oggi il Museo l’Uomo e il Gesso ed è aperta tutto l’anno. Visitarla è un’esperienza magica, capace di regalare un viaggio indietro nel tempo.

Sugli altri due pinnacoli trovano invece posto la Torre dell’Orologio e il Santuario della Madonna del Monticino. La prima, fatta costruire nel 1290 da Maghinardo Pagani per controllare le mosse degli assediati nel castello di Baccagnano, prende il nome dall’originale quadrante a sei ore; il secondo è dedicato alla venerazione di una sacra immagine in terracotta policroma, datata 1626 e di autore sconosciuto.

Torre dell'Orologio, Brisighella

Ma, a Brisighella, non c’è solo la storia: anche l’enogastronomia è una componente fondamentale del borgo, tanto che nel corso dell’anno vengono dedicate ai prodotti tipici alcune importanti sagre. Il prodotto principe è l’olio extravergine d’oliva “Brisighello”, certificato DOP europeo e prodotto in un territorio ecologicamente intatto, ma ci sono anche il formaggio stagionato nelle grotte di gesso, i frutti dimenticati come la Pera Volpina, i vini autoctoni. E poi il carciofo Moretto, che nasce spontaneo nei calanchi dell’Appennino brisighellese.

Nel corso dell’anno, il borgo è tutto un susseguirsi d’eventi per la verità. Tra i più caratteristici, Brisighella Medioevale 1413, rievocazione storica dell’anno di costituzione della contea di Brisighella e di Val d’Amone. In scena a giugno, è un’occasione imperdibile per scoprire quest’angolo magico d’Italia.

Se ti è piaciuto il nostro racconto ascolta il podcast: Virgilio e Italia ti guideranno alla scoperta di questo borgo e degli altri 100 borghi del cuore scelti da SiViaggia.