Atzara, un borgo sardo circondato dai vigneti

Vino, natura incontaminata e tradizione tessile che risplende negli abiti popolari

Sulle pendici sud-occidentali del Gennargentu, al centro della Sardegna, spicca un antico borgo famoso per vino, tradizione tessile e moderna ispirazione artistica: Atzara.

Le luci e i colori dei tappeti e degli abiti tradizionali, hanno ispirato molti pittori della prima metà del XX secolo: delizioso borgo di origine medievale, ai confini delle province di Nuoro e Oristano, risale all’incirca all’anno mille.

Scorcio di Atzara
Fonte: Comune di Atzara
Scorcio di Atzara Ph. Comune di Atzara

Il paese, uno dei luoghi più belli della terra sarda, conta oltre mille abitanti e conserva ancora oggi la sua struttura architettonica di origine catalana: parte bassa in granito con soffitte coperte da travi di quercia. Fuori, in molte delle case più antiche, sulle facciate è un tripudio di decorazioni a scalpello.

Natura, tradizioni e chiese

La natura si riempie di boschi di roverelle e sughere, con colli coltivati a vigna da cui si ottiene il conosciuto Mandrolisai, un vino nero corposo da bere come accompagnamento ai pezzi forti della tradizione dolciaria: is bucconettes e su gattou, a base di mandorle, e sa tumballa ‘e latte.

Non è possibile non accorgersi della tradizione tessile del paese che ha la sua massima espressione nell’abito femminile folkloristico col tipico copricapo “sa tiagola”, molto spesso rappresentato nelle opere di grandi pittori del Novecento. Nel centro storico vi è il museo d’arte moderna e contemporanea intitolato ad Antonio Ortiz Echagüe, autore del dipinto più famoso, ‘Donne di Sardegna’. Allestito in un edificio ottocentesco ristrutturato, è articolato in sala storica, sala artistica e parte dedicata a mostre temporanee.

Merita una visita la parrocchia di Sant’Antioco, esempio di architettura gotico-catalana risalente a fine XV secolo dove sono ospitati due altari lignei di età barocca, una statua della Madonna con bambino e varie argenterie cinquecentesche.

Santa Maria de Susu
Fonte: Wikipedia
Chiesa si Santa Maria Ph. Di Calavrighe (Wikipedia)

A metà novembre, è sede della festa del santo patrono: ancora oggi viene offerto per l’occasione il pane ‘e sapa ai forestieri come ricordo dei tempi che furono. Altra chiesa degna di nota è Santa Maria Bambina, di fattura romantica e piena di testimonianze preistoriche: domus de Janas, tombe di Giganti e nuraghi, tra cui Abba Gadda, ben conservato.

Eventi ed enogastronomia

Altri eventi a cui partecipare sono i falò, in pieno gennaio, con accompagnamento di vino e dolci; la Sagra del Vino la seconda domenica di maggio e ancora le Cortes Apertas, la terza decade di novembre dove ci sono dimostrazioni della lavorazione del ferro, del legno, del formaggio, del pane e dei dolci.

Per deliziare il palato, Atzara regala grandi sapori con la “Sa tumballa”, il primo di pasta al forno in cui si uniscono pipe rigate, formaggio, uova, pan grattato e “su ghisau” (sugo con cubetti di carne di maiale e zafferano) e il “s’ortau”, composto da salsiccia di maiale con milza, cuore e polmoni, pomodoro secco e prezzemolo, da alternare con il “sa pudda prena”, piatto unico composto da gallina, uova e pesto di fegato, pomodori secchi, lardo, prezzemolo e zafferano.

Un gusto deciso e importante, tanto quanto è la bellezza di questo borgo sardo.

Costume tipico di Atzara
Fonte: Comune di Atzara
Costume con tipico copricapo Ph. Comune di Atzara