Amantea, scogli e movida ai piedi di una rupe incantata

Palazzi storici e spiagge da cartolina nel piccolo ma vivacissimo borgo della costa tirrenica cosentina

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Redazione

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Quando il sole tramonta sugli scogli dell’Isca e la città vecchia s’accende di luci calde e soffuse, mentre la luna scintilla sul Tirreno e l’acqua si fa tutt’a un tratto più placida e quieta, è proprio lì, in quel frangente, che Amantea svela la sua vera essenza. Questo splendido borgo calabrese, non troppo distante da Cosenza e Catanzaro, ad appena una manciata di chilometri dall’altrettanto nevralgica città di Paola, è uno dei più bei gioielli della costa tirrenica.

Ma perché si dovrebbe decidere di farvi tappa durante un viaggio on the road, lungo la litoranea che costeggia alcune delle più belle località della Calabria? Semplice: perché è un borgo antico ma moderno al tempo stesso, perché ha tre volti diversi e tutti, nessuno escluso, contribuiscono a fare di Amantea un place to be unico al mondo. Amantea può in effetti essere idealmente suddivisa in tre parti a sé stanti, ciascuna delle quali ha un’identità forte e ben radicata: c’è il centro storico abbarbicato sulla rupe del castello, c’è un’area pianeggiante che trova nel Viale Margherita il suo principale punto di forza e c’è, infine, la “Marina“, quella che si sviluppa attorno al lungomare e a ridosso delle incantevoli spiagge che sono vanto e orgoglio degli amanteani doc. Andiamo ora a scoprire cosa ha da offrire ai turisti ciascuna di queste zone.

Un centro storico che pare un presepe

La città vecchia, per iniziare, regala ai visitatori l’atmosfera propria di quei borghi incantati di una volta. Si snoda in mezzo a case ottocentesche e giardini che paiono fatati, lungo un percorso di vicoli e stradine acciottolate che valgon bene una passeggiata esplorativa. E poi, da lassù, il panorama è assolutamente incredibile: un attimo prima c’è un arco in pietra che affaccia sui tetti spioventi delle case che stanno ai piedi della rupe, quello dopo, oltrepassata una curva, c’è il Tirreno maestoso ed immenso, sempre pronto a posare per uno scatto cattura like da postare su Instagram.

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Case del centro storico a ridosso della rupe

Il castello di Amantea se ne sta in cima, appollaiato nel verde più incontaminato, distante da tutto il resto e da un borgo che brulica vita a qualunque ora del giorno e della notte. Raggiungerlo si può, ma il percorso è impervio e particolarmente difficoltoso. Meglio desistere se non si è patiti del trekking. La fortezza è comunque in rovina, sebbene i suoi stessi resti siano sufficienti a rendere l’idea di quanto fosse maestoso ed imponente da un punto di vista architettonico. Non stupisce che il maniero sia stato costruito sulla sommità di questa rupe, visto e considerato che da lassù si gode di una vista a 360º sul Basso Tirreno Cosentino, sulle Serre Cosentine e sulle vette dell’Appennino Paolano.

Sono facilmente accessibili, a differenza del castello, le altre attrazioni del centro storico di Amantea: la chiesa di San Bernardino da Siena col suo stile meravigliosamente gotico ad esempio, ma anche quella dedicata a San Francesco d’Assisi. Della seconda restano oggi solo dei ruderi che vale comunque la pena ammirare, anche perché per raggiungere l’area in cui sorgeva l’edificio è necessario attraversare dei suggestivi sentieri che s’inerpicano in mezzo a una natura aspra e selvaggia. Merita una visita anche il Palazzo delle Clarisse, ora convertito in residenza turistica e un tempo sede di un convento confiscato e rivenduto ai tempi della dominazione francese.

Incanta, infine, la magica grotta che sembra fare da pilastro alla città vecchia. Si tratta a tutti gli effetti di un luogo storico, essendo stato appurato che di fronte ad essa erano solite approdare, secoli or sono, le navi mercantili che giungevano sulla costa tirrenica dopo mesi di viaggio. La grotta di Amantea aveva anche un’importanza strategica: al suo interno infatti è stato scoperto un passaggio segreto che permetteva di raggiungere il castello e di oltrepassarne, così, le mura fortificate.

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I ruderi del castello di Amantea

Shopping e locali nella zona pianeggiante

Una volta esplorato in lungo e in largo il centro storico di Amantea, e dopo aver gustato uno dei favolosi dessert al pistacchio che sono tra le ghiottonerie proprie di questa zona del Cosentino, sarà tempo di scendere in pianura e di scoprire cos’altro ha da offrire questo borgo. La zona pianeggiante è quella più commerciale e maggiormente popolata, una città in miniatura vivace e ricca di servizi che è cosa assai rara lungo le coste calabresi.

Il Viale Margherita è la strada dello shopping e pullula di locali e boutique per tutti i gusti. Sebbene questa zona sia più moderna rispetto al centro storico, il corso passa in mezzo a splendide case antiche con le ringhiere in ferro battuto e i comignoli che svettano nell’azzurro del cielo del Sud. Lungo il percorso che conduce a Piazza Commercio, altro luogo storico di Amantea e punto di ritrovo di giovani e non, sono soliti esporre le proprie opere gli artisti autoctoni, sempre impegnati a rendere immortali sulle loro tele il castello, i vicoli e le spiagge di questo borgo così autentico.

Questa zona del paese si accende in particolar modo ogni 18 d’agosto, quando l’entusiasmo della Notte Bianca di Amantea invade letteralmente ogni piazza e strada tra concerti ed esibizioni dal vivo, sconti da capogiro, spettacoli pirotecnici e il meglio dello street food in salsa meridionale.

Relax e baldoria in riva al Tirreno

Quando l’estate entra nel vivo, il lungomare di Amantea è un continuo viavai di gente di tutte le età che fa su e giù a qualunque ora. Da villaggio di pescatori, la zona della “Marina” si è evoluta sino a diventare la vera attrazione di questo comune cosentino. La spiaggia non ha nulla da invidiare a quella di località ben più blasonate, mentre i locali disseminati a destra e a sinistra della strada contribuiscono a vivacizzare ulteriormente il tutto.

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La spiaggia di Coreca ad Amantea

Qui si balla e si passeggia, ci si rilassa sulle sedie a sdraio, si fa un tuffo tra le insenature, si cercano telline e si gioca a carte nelle verande dei lidi balneari. E, naturalmente, si mangia. Cosa? Ovvio! Pesce fresco appena pescato e cucinato come solo la “gente di mare” sa fare: senza alterarne troppo il sapore e accompagnandolo con del buon vinello bianco del territorio, magari mentre si ammirano Stromboli e le altre Isole Eolie che solo di tanto in tanto, quando il cielo è sufficientemente terso, fanno capolino all’orizzonte strizzando l’occhio alla rupe di Amantea.