Amandola, una storica porta d’accesso ai Monti Sibillini

In provincia di Fermo, Amandola è un piccolo borgo da poco insignito della Bandiera Arancione dal Touring Club Italiano

In provincia di Fermo, Amandola è un piccolo borgo sito sopra tre colli dell’alta valle del Tenna. È un luogo antico, ricco di storia, che merita d’essere scoperto e che – di recente – ha ottenuto la Bandiera Arancione del Touring Club Italiano.

Insieme a Scanno, Amandola è infatti il nuovo borgo italiano ad aver ottenuto l’ambita Bandiera Arancione. Immerso in una natura tutta da vivere, ha saputo ripartire dopo il violento sisma del 2016 puntando sul turismo sostenibile, anche grazie al suo essere la porta d’accesso al Parco Nazionale dei Monti Sibillini: proprio sul versante in cui il borgo si trova, si racconta ancora oggi la leggenda della Sibilla, sacerdotessa in grado di predire il futuro, al cui regno si accedeva dalla suggestiva Grotta delle Fate.

Una visita al centro storico di Amandola è davvero affascinante: il suo cuore è rappresentato da piazza Risorgimento, sede del Palazzo Comunale e luogo di ritrovo per un aperitivo o una cenetta. Vi si arriva da Porta San Giacomo, di fronte alla quale si trova uno tra più antichi café della provincia, il Gran Caffè Belli, nato nei primi del Novecento. Ci sono poi il santuario del Beato Antonio, il torrione del Podestà, il Museo del paesaggio.

Ma non è solo il centro storico di Amendola, ad essere valso al borgo la Bandiera Arancione. C’è anche il contesto naturalistico in cui è immerso, perfetto per passeggiate, trekking, escursioni in kayak, in mountain bike, in barca a vela (sul lago Ruffino). E c’è la gastronomia, fatta di miele e di tartufi, di marmellate, di yogurt, di pregiati insaccati.

Poco fuori Amendola, in contrada S. Ruffino, merita una vita l’Abbazia di SS Ruffino e Vitale, un luogo di preghiera e di silenzio costruita nel XI secolo e più volte negli anni restaurata, con un interno a tre navate impreziosito dagli antichi affreschi. Sotto l’altare sono conservate le reliquie di San Ruffino che – secondo la leggenda – avrebbe arato oltre cento moggi di terra in una sola notte, donando sollievo ai contadini della zona. Ogni anno, qui, il 19 agosto si tiene la Fiera dei Santi Vitale e Ruffino, la più antica festa religiosa dei Monti Sibillini.

Ad un chilometro dall’abbazia, il lago di San Ruffino è un bacino artificiale costruito negli anni Sessanta. Detto “lago fantasma”, è location di numerosi eventi ed è circondato da un percorso didattico da percorrere a piedi, a cavallo oppure in bicicletta per ammirare la fauna e la flora locali.

Perché Amandola è proprio questo, un incontro tra la storia e la natura.