Il rimedio per il jet lag: digiunare prima del volo

L'orologio alimentare assume il controllo del cambio di fuso orario

Un volo di 12 ore costa e non solo al portafogli. Il jet lag è lì che ci spezza l’entusiasmo e ci induce a sognare un bel lettone in pieno giorno e a svegliarci nel bel mezzo della notte, vispi e vegeti, quando invece il mondo intorno a noi tace. E così, anche se il luogo di vacanza è un posto incantevole non sempre le prime ore ci trovano pimpanti e ben disposti per goderselo, soprattutto dopo una transvolata oceanica. Ora la scienza viene in aiuto e il fastidioso fenomeno che fa perdere i primi giorni di ferie si può evitare: con un digiuno di 16 ore. A sostenerlo è un gruppo di ricercatori del Centro medico Beth Israel di Boston in uno studio pubblicato sulla rivista ‘Science’.

Il team di ricercatori ha scoperto che oltre al nostro orologio primario che regola i ritmi dell’organismo in risposta alla luce e all’oscurità, ne esiste un altro, situato in un’area precisa del cervello che adatta le risposte del corpo in funzione della presenza o meno di cibo nello stomaco. Studiato soprattutto sui mammiferi l’orologio alimentare assume il comando della risposta interna dell’organismo in assenza di pasti. Secondo i ricercatori, regolare l’orario dei pasti può aiutare i viaggiatori a riprendersi dal disagio che causano i lunghi viaggi aerei, soprattutto quelli con cambiamento di fuso orario.

Quando il cibo scarseggia, l’orologio alimentare prende il sopravvento su quello principale, tenendo gli animali svegli finché non trovano di che nutrirsi. Allo stesso modo, pendolari e viaggiatori possono tenere a bada la stanchezza non mangiando, suggeriscono i ricercatori su Science. I nostri cicli quotidiani di sonno, comportamento e metabolismo sono governati da un potente “orologio maestro”, che si trova in un’area del cervello nota come nucleo suprachiasmatico.

Prima d’ora per combattere il jet lag, o almeno per ridurne gli effetti negativi, si consigliava di seguire alcune regole. La prima consiste nell’iniziare ad abituare il proprio corpo al nuovo fuso orario, anticipando leggermente il momento di coricarsi e il successivo risveglio, se si viaggia in direzione est, o posticipando quei momenti se si viaggia nella direzione opposta. Naturalmente non mancano anche piccoli accorgimenti che possono agevolare l’adattamento, come esporsi ai raggi del sole non appena si arriva a destinazione, per accelerare l’adattamento del nostro organismo.

Molti sostengono che un trattamento con melatonina sia da prendere in considerazione per attutire il fenomeno del jet lag. In relatà il responso fornito dalla scienza non è univoco. Alcune ricerche hanno rilevato che ingerire una dose di melotonina tra 0,5mg e 5 mg durante i primi giorni del viaggio proprio prima di andare a letto può avere effetti positivi. Altre non hanno evidenziato nessun effetto particolare di questa. A questo punto perché non provare con il digiuno? Semplice e salutare. Come una dieta.