Tutto sul trattato di Schengen

Lo spazio Schengen, una zona libera dai controlli doganali

Lo spazio Schengen è una zona voluta dall’Unione Europea dove sono stati aboliti tutti i controlli alla frontiera, ad eccezione di alcune particolari circostanze. Allo spazio Schengen attualmente hanno aderito 26 paesi. Di questi, 22 sono membri dell’Unione Europea mentre i restanti 4 non ne fanno parte (Svizzera, Liechtenstein, Norvegia e Islanda). Non fanno parte dello spazio Schengen anche la Bulgaria, Cipro, Croazia, Irlanda, Regno Unito e Romania.

Il trattato di Schengen è così chiamato perché nato nel 1985 da un accordo stabilito da alcuni governi europei nella città di Schengen in Lussemburgo. Il trattato (entrato in vigore solo nel 1996) prevede che all’interno della zona Schengen tutti i cittadini dell’Unione Europea e quelli dei paesi non membri che però hanno aderito all’accordo non sono soggetti ai controlli alle frontiere.

L’abbattimento delle frontiere all’interno dello spazio Schengen, tuttavia, ha implicato un rafforzamento dei controlli esterni alla zona. Pertanto gli stati membri che hanno aderito all’accordo e che si trovano ai confini con lo Schengen hanno l’oneroso compito di controllare scrupolosamente l’ingresso dei cittadini non membri attraverso rigorosi controlli.

Se, ad esempio, si dovesse effettuare un volo tra uno stato membro dello Schengen e uno non membro, anche in questo caso sono previsti i controlli alla frontiera. Se inoltre si dovessero manifestare delle gravi minacce all’ordine pubblico o alla sicurezza interna del Paese, gli stati facenti parte dello Schengen hanno la facoltà di ristabilire controlli temporanei ed eccezionali.

Un esempio di questa clausola è quello della Germania. Le autorità tedesche, infatti, dal 13 settembre 2015 hanno deciso di ripristinare i controlli alle frontiere al confine con l’Austria a causa dell’eccessivo flusso di migranti verso il Paese. Sebbene la Germania avesse già reintrodotto i controlli temporanei per moltissime volte (dal 1995 al 2013), secondo una fonte comunitaria questa è la prima occasione in cui Berlino ha deciso di chiudere le frontiere a causa della forte pressione migratoria.

Oltre alla Germania, anche altri Paesi del Trattato hanno reintrodotto i controlli alle frontiere con l’estero e tra questi: Austria, Danimarca, Francia, Paesi Bassi, Repubblica Ceca e Slovacchia. Al centro di un recente dibattito, invece, è la richiesta da parte della Germania e di alcuni altri stati (Belgio, Lussemburgo, Olanda, Austria e Francia) di istituire una mini – Schengen.

Questo nuovo possibile patto prevedrebbe il ripristino del controllo frontierale a causa delle inadempienze di Italia e Grecia, accusate di essere troppo permissive nel concedere l’ingresso ai visitatori stranieri e poco attente ai controlli di frontiera.

 

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