Sport fai da te in vacanza, che dolore

Praticare sport in maniera sporadica, soltanto durante le vacanze, può essere pericoloso

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Redazione

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Complice il bel tempo che fa sentire ringalluzziti, la fatidica prova bikini e magari una bella partita a calcio al parco o in spiaggia, molti si dedicheranno all’esercizio fisico. Fai da te naturalmente, perché in tempi di crisi, si sa, ci si arrangia come si può. Niente di più pericoloso, dicono gli esperti: lo sport intenso e svolto per un tempo limitato può avere conseguenze negative non solo per i muscoli e le articolazioni ma anche per il cuore, con risultati anche nefasti. Infortuni e problemi di salute sono dietro l’angolo.

«L’attività fisica ha effetti positivi per la salute solo se aerobica, di moderata entità ed eseguita in maniera continuativa» spiega Lorenza Pratali, dell’Istituto di fisiologia clinica (Ifc) del Cnr di Pisa. «In tal modo, associando anche una riduzione dell’introito calorico, si riesce a ridurre il peso corporeo». Così va benissimo camminare a passo veloce per circa 40 minuti al giorno, andare in bicicletta o nuotare. «Negli ultimi dieci anni studi clinici hanno ulteriormente avvalorato il ruolo fondamentale dell’attività fisica nella prevenzione e nel trattamento delle principali patologie croniche, in particolare quelle cardiovascolari, il diabete mellito, la depressione e il cancro della mammella e del colon». Per le persone anziane le attività di resistenza devono essere più moderate, ma anche discipline come il Tai chi che mantengono intatte le capacità funzionali, prevenendo cadute e conseguenti fratture.

Cosa fare quindi? «Il Consensus statement della British association of sport and exercise science» dice ancora Pratali, «ha individuato tre differenti sottogruppi il cui livello di attività fisica è in relazione al grado di allenamento: tutti gli adulti sani tra 18 e 65 anni dovrebbero effettuare almeno 150 minuti di attività aerobica di moderata intensità o 75 minuti di attività intensa ogni settimana; i principianti; adulti sani che effettuano poca o nessuna attività, dovrebbero incrementare il tempo di camminata di 10 minuti ogni due giorni per diverse settimane, prima lentamente poi con maggiore vigore; soggetti allenati da almeno 6 mesi dovrebbero effettuare più di 300 minuti di attività aerobica moderata o 150 minuti di attività intensa, programmando anche allenamenti di resistenza ad alta intensità 1 o 2 volte a settimana, senza eccedere».

I benefici sono molteplici, dalla riduzione dei valori della pressione arteriosa, dei lipidi (grassi) nel sangue, degli indici di infiammazione, della sensibilità all’insulina e dei deficit cognitivi, oltre a un correlato consumo calorico stimato in base al peso: 150 minuti di attività aerobica moderata a settimana o 75 di attività intensa porta al consumo di 800-1.200 calorie.

Tornando invece ai risultati nefasti, «l’incidenza di morte improvvisa durante l’esercizio fisico è di uno ogni 15.000-18.000 soggetti maschi sani. Per quelli di età inferiore ai 30 anni il rischio è più raro e spesso associato a patologie cardiache, quali cardiomiopatia ipertrofica, sindrome di Marfan o patologie valvolari coronariche» spiega ancora Lorenza Pratali. «Nei soggetti di età superiore si evidenzia un incremento degli episodi soprattutto in presenza di aterosclerosi coronarica e abitudini sedentarie protratte (qui il rischio è 56 volte maggiore)».

Gli uomini con più di 40 anni e le donne con più di 55 anni, con fattori di rischio correlati all’aumento di incidenza di malattia coronarica (fumo, ipertensione, diabete, ipercolesterolemia) dovrebbero sottoporsi a un elettrocardiogramma da sforzo prima di dedicarsi a un’attività intensa o a sport competitivi. Almeno stando alle raccomandazioni dell’American college of sport medicine.