Potosi, il paese sommerso dall’acqua riemerge grazie a El Niño

Il piccolo paese del Venezuela era stata sommerso dalle acque di una diga 30 anni fa

Potosi, un piccolo paese delle Ande situato a 1100 metri di altezza, in Venezuela, 30 anni fa era stato sommerso in nome del progresso. Nel 1984 il governo aveva deciso di costruire proprio nella vallata in cui sorge il villaggio una diga, per far funzionare l’avveniristica centrale idroelettrica Leonardo Ruiz Pineda.
A poco valsero lotte e proteste: l’anno dopo la costruzione della diga ebbe inizio e i 1200 abitanti furono costretti ad abbandonare le loro case, gradualmente sommerse dall’acqua.

Ma ecco che oggi per Potosi è arrivata la rivincita: il paese è riemerso dalle acque grazie a El Niño, che in questo caso al posto di causare morte e devastazione ha portato la siccità e il conseguente ritiro delle invadenti acque della diga. L’acqua, ormai totalmente prosciugata, ha riportato alla luce il paese “rubato” 30 anni fa.

Oggi, dove prima c’era il lago, i turisti possono camminare per chilometri su un immenso prato di erba verde e passeggiare tra i resti di Potosi, tanto che il paese riaffiorato è diventato meta di pellegrinaggio. Anche grazie al tam tam di Facebook i fan di Potosi si sono ritrovati e hanno celebrato una messa fra i resti della chiesa.