Isole Cook, il paradiso esotico ha un triste primato

Più della metà degli abitanti è obeso. Ecco perché

Tutti sognano di trasferirsi in queste isole esotiche rigogliose di vegetazione, circondate da acque trasparenti e dove splende sempre il sole e la felicità regna sovrana. Dei veri e propri paradisi. Almeno a quanto appare a chi non vive qui 365 giorni l’anno. Per gli altri, coloro che ci abitano, il paradiso nasconde non poche insidie. Prendiamo le Isole Cook: l’arcipelago, meta ideale dei turisti sognatori di tutto il pianeta, detiene nientemeno che il record mondiale di obesità. Il tasso percentuale di popolazione obesa qui arriva quasi al 51%. A poca distanza la Repubblica di Palau (47,6%), e la Repubblica di Nauru (45,6%): tutti paradisi del Pacifico meridionale. Non solo: ai primi dieci posti della classifica ci sono altri nove Paesi della stessa regione, con un tasso di obesità tra il 35% e il 50%.

Perché? Il problema ha avuto origine con l’arrivo dei coloni, che stravolsero lo stile di vita alimentare -un tempo sano- degli abitanti di queste isole. Il pesce un tempo mangiato crudo oggi viene fritto o comprato in scatola, la frutta e la verdura fresca è sempre più costosa e rara, a differenza degli alimenti calorici e delle bibite zuccherate. Infine, ci mettono lo zampino i canoni estetici del luogo, dove “grasso è bello”, e l’abbandono di attività fisiche come pesca e coltivazione dei campi, sostituite da quelle più sedentarie legate al turismo.

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