Polinesia, consigli per un viaggio a Bora Bora, Moorea, Tikehau

Una meta da sogno, prediletta per la luna di miele

La Polinesia, con i suoi profumi, la natura rigogliosa, le centinaia di isole con lagune da sogno. Perché sogno è la parola giusta. Per molti Bora Bora, Moorea, Tikehau possono rimanere solo un miraggio, troppo lontano ma soprattutto troppo caro perché diventi reale. Non a caso la Polinesia è la meta prediletta per la luna di miele, quando, grazie alla lista nozze sempre più spesso fatte in agenzia, si riesce a realizzarlo.

Una ventina di giorni a zonzo per le Isole della Società (Bora Bora, Moorea, Raiatea, Maupiti, Huahiné) e le Tuamotu (Tikehau, Rangiroa, Fakarava), solo per citare i due arcipelaghi più conosciuti, possono arrivare a costare anche più di 10.000 euro, se ci si appoggia ai resort più noti e, senza dubbio, più belli delle isole. Dove si alloggia sui famosi “overwater“, bungalow sull’acqua, e si possono spendere migliaia di euro a notte.

Ma non credete a chi vi dice che in Polinesia non esistono strutture alternative e che i voli costano un occhio dalla testa. Perché basta organizzarsi con largo anticipo per trovare delle tariffe “umane” e informarsi su internet per pernottare in pensioni o resort magari più spartani ma altrettanti affascinanti e paradisiaci. Spesso a gestione famigliare (per lo più francese, ma talvolta anche locale) dove l’atmosfera è più informale e proprio per questo più intima e divertente. E dove è possibile gustare piatti magari meno raffinati delle strutture di lusso, ma più tradizionali: come il famoso “Mahi mahi“, pesce tipico (vero nome coriphena lampuga), cucinato in tutte le salse o i frutti dell’albero del pane. Passo dopo passo, ecco come muoversi per raggiungere il paradiso senza tornare in mutande:

1) Prenotate in anticipo il viaggio, almeno 3, 4 mesi prima. Ciò vi permetterà di scegliere tratte più agevoli, senza dover fare il giro del mondo in 36 ore con quaranta scali, e trovare tariffe decenti. Conviene acquistare da subito il “pass” che permette una volta arrivati a Tahiti, di muoversi per le Isole della Società e le Tuamotu con voli interni low cost.

2) Digitate in rete il nome delle isole che desiderate visitare e cercatevi da soli le sistemazioni. Grazie a internet è ormai possibile informarsi, mandare mail per chiedere disponibilità e servizi offerti e prenotare in anticipio. Ricordatevi che si tratta spesso di strutture piccole, con 4, 5 bungalow, e luglio e agosto sono mesi di alta stagione: prima vi organizzate, meglio è. Segnaliamo, a Bora Bora il Rohotu Fare Lodge, originale resort ideato e interamente costruito dall’israeliano Nir, a 300 metri dal mare (e per questo più economico degli altri), immerso in un giardino costituito da mille varietà di piante da lui scovate in giro per il mondo, con deliziosi bungalow arredati con statue e mobili proveniente da tutto l’Oriente, India e Bali in primis. E a Tikehau, meravigliosa isoletta delle Tuamotu, la pensione Hotu, dove Christiane vi delizierà con le sue specialità a base di pesce fresco, pescato in giornata.

3) Munitevi di bicicletta (spesso le stesse strutture le mettono a disposizione dei clienti) e fate il giro delle isole su due ruote. Sono piccoline, spesso basta un’oretta per compiere l’impresa. A Bora Bora che è una delle maggiori, ci si impiega dalle tre alle quattro ore, a seconda dell’allenamento e delle fermate, ma ne vale la pena per assaporarne al meglio colori e odori, fermarsi nei baretti lungo la strada o a fare un bagno in qualche caletta nacosta, schivare i cani più buoni del mondo (in Polinesia non c’è forma di vita aggressiva, nemmeno gli squali), e fermarsi a chiacchierare con bambini e adulti, immergendosi così nella realtà del posto.

4) La sera, se non avete la mezza pensione (che conviene ed è un’altra cosa da trattare durante la prenotazione) provate le “roulotte“. Sono i più diffusi sistemi di ristorazione locale, molto frequentati dagli stessi polinesiani. Veri e propri ristoranti a quattro ruote (simili ai furgoncini di panini che stazionano davanti alle discoteche) dove è possibile mangiare deliziosi piatti di pesce e altre specialità indigene, oltre agli internazionali hamburgher e patatine, spendendo veramente poco.

5) In Polinesia le bellezze sommerse sono, se possibile, ancora più belle di quelle emerse. Andare a Bora Bora o Rangiroa e non fare immersioni è come visitare Roma e non entrare nei Musei Vaticani o al Colosseo: si perderebbe una buona fetta di paradiso! Vero è che anche facendo snorkeling si ha la possibilità di nuotare in mezzo a squaletti, mante e tartarughe. Ma solo con le immersioni riuscirete, se siete fortunati, ad abbracciare un delfino, ammirare da vicino uno squalo martello, o meglio ancora a sentire il canto delle balene. Emozioni che valgono da sole tutte le ore da aereo e i soldi spesi…

6) Se siete patiti di immersioni ricordate che quasi sempre i centri diving vi chiedono di fare la prenotazione attraverso la vostra pensione, che ricava una percentuale, di solito proporzionale al livello di sistemazione. Ecco perché una immersione prenotata atraverso un resort di lusso può arrivare a costare anche tra i 70 e gli 80 euro, mentre con pensioni più modeste (alcune nemmeno prendono la percentuale) sui 40. I centri diving delle varie isole di uno stesso arcipelago sono spesso collegati tra loro e non sono molti, ricordatevi quando vi spostate di prenotare le vostre plongées in anticipo o rischiate di non trovare posto. Da non perdere le meravigliose (anche se un po’ difficoltose, perché in corrente e con mare molto mosso) immersioni di Rangiroa, dove al Tiputa Pass passano ogni giorni decine di delfini e squali black type. I ragazzi del centro diving Six Passenger sono bravi, disponibili e offrono un’ottima attrezzatura.

7) Prima di partire, fate incetta di olio di Tiarè, il meraviglioso unguento profumato che le polinesiane usano per idratare la pelle e i loro meravigliosi capelli. Se lo acquistate nei supermercati locali, spenderete due lire e farete la felicità di madri, sorelle, amiche, mogli o fidanzate. E a distanza di mesi, tornati a casa, basterà aprire una boccetta e odorarla, per ritornare almeno con la mente nel Paradiso terrestre?