Viaggio in Nuova Caledonia, un vero paradiso in Terra

Tra atolli paradisiaci e natura lussureggiante

Quando racconto che ho fatto un meraviglioso viaggio in Nuova Caledonia, la risposta è più o meno sempre la stessa. Nuova che? Mai sentita, dov’è?

Devo sempre rispondere collocandola nel planisfero: “Ma si, dai, la Nuova Caledonia, quella striscia di terra stretta e lunga, in pieno Oceano Pacifico, due ore di volo a est della costa orientale dell’Australia!”. Ma gli sguardi dei miei interlocutori rimangono sempre un po’ vaghi e interdetti.

Forse qualche appassionato di calcio ne aveva sentito parlare grazie a Christian Karembeu, che negli anni ’90 fu un calciatore importante della nazionale francese e del Real Madrid, di origine Kanak, nato appunto in Nuova Caledonia. Noi maschietti, non neghiamolo, ci ricordiamo bene anche quella che ai tempi era sua moglie, la meravigliosa modella slovacca Adriana Sklenaříková. Ma lasciamo perdere calciatori e super modelle.

Due motivi sicuramente più interessanti per aver sentito parlare della Nuova Caledonia, almeno per chi ama i viaggi, sono l’Isola dei Pini, di incredibile e unica bellezza, e il Cuore di Voh, una formazione di mangrovie a fatta a cuore, molto fotografata, che campeggia anche sulla copertina di un bellissimo libro fotografico dal titolo ‘Earth from Above’. Ma sarebbe un grave errore pensare di fare un viaggio fin laggiù solo per immergersi nelle acque cristalline dell’Isola dei Pini, o per vedere dall’alto il cuore di Voh.

La Nuova Caledonia offre molto di più. Fare il giro della Grande Terre permette di addentrarsi in una natura vergine e lussureggiante. Il turismo è poco sviluppato e il territorio poco sfruttato. Nell’entroterra è possibile venire a contatto con la popolazione indigena dei Kanak, che è molto ospitale. Si può fare l’esperienza di vivere alcun giorni con loro, in un villaggio, per conoscere la loro cultura e la loro cucina, molto particolare, anche se fatta solo con gli ingredienti offerti dalla loro terra e dal loro pescosissimo mare.

La Nuova Caledonia può offrire anche un vero gioiello architettonico e culturale, che riguarda da vicino anche noi italiani, almeno per spirito di appartenenza. Parlo del Centro culturale Jean-Marie Tjibaou, nella capitale Noumea, dedicato appunto alla memoria del leader indipendentista della comunità Kanak, Jean-Marie Tjibaou, morto in seguito a un attentato nel 1989. Il complesso architettonico, davvero bellissimo e imponente, è stato progettato dall’architetto italiano Renzo Piano, e svetta in cima a una collina che domina la baia di Noumea. Per chi ama l’architettura, solo quel luogo vale il viaggio.

Ma dato che le piccole e meravigliose isole di Lifou, Ouvea, e dei Pini, sono a poche decine di minuti di volo da Noumea, dopo aver coltivato mente e spirito al Tjibaou, vale sicuramente la pena passare alcuni giorni di relax su quei piccoli paradisi terrestri. Le isole sono bellissime, delle vere perle incastonate in un mare da sogno, circondate da una viva, ricchissima e coloratissima barriera corallina.

Fra le tre isole, la più famosa è certamente l’Isola dei Pini, l’unica isola tropicale al mondo dove si possono ammirare i giganteschi pini colonnari araucaria. La sua laguna è stata dichiarata Patrimonio Naturalistico dell’Umanità dall’Unesco e la piscina naturale della Baia d’Oro è certamente uno dei posti più incantevoli del mondo.

Infine, se sognate anche di trascorrere un paio d’ore isolati su un atollo paradisiaco, fatevi portare in barca a Nokanhui, una piccolissima lingua di sabbia bianchissima, circondata dal mare più blu che abbia mai visto. Ma ricordate, per godere al meglio le bellezze della Nuova Caledonia è importante andarci durante i mesi climaticamente migliori, ovvero da metà settembre fino a tutto novembre.