In Australia, Ayers Rock è la roccia delle meraviglie

Uluru (o Ayers Rock) è il simbolo dell'Australia, non solo per la forma e i colori cangianti, ma per i segreti che custodisce

Meraviglia, stupore, magnificenza: tre emozioni che si intrecciano e che per pochi secondi lasciano letteralmente a bocca aperta. Accade quando si aprono gli occhi dinanzi alla più imponente formazione rocciosa in Australia. Una delle più grandi nel mondo. Ayers Rock è il suo nome in inglese ma, se non doveste trovare materiale a sufficienza su Internet, il trucco sta nel cambiare termine di ricerca: il suo nome originale è, infatti, Uluru.

Ayers Rock si staglia per circa 320 metri rispetto al territorio circostante; è alto 864 metri sul livello del mare e ha un diametro di circa 8 km. Circondato dalla superficie del bush, se vi muovete in auto potrete scorgerla da lontano anche a decine di chilometri. Si trova nel Northern Territory, nel Parco nazionale Uluru-Kata Tjuta, 450 km a Sud-Ovest della città di Alice Springs.

La sua forma e il suo colore sono noti in tutto il mondo, rendendola il vero simbolo dell’Australia. Se da lontano appare quasi liscia, in realtà nasconde caverne, sorgenti, pozze e antichi dipinti.

Il colore sembra cambiare a seconda delle diverse ore della giornata e dei mesi dell’anno: al sorgere e al tramontar del sole la presenza di alcuni minerali, come i feldspati, provoca un riflesso della luce rossa e lo rende fantastico. Ma non è difficile vederlo anche color ambra e color oro. Non fatevi cogliere impreparati: Uluru viene spesso definito un monolito, ma è soltanto una porzione di una formazione rocciosa in gran parte sotterranea. E, soprattutto, non è solo “pietra”, ma è costituita in larga parte di ferro, la cui ossidazione contribuisce a rendere acceso il suo colore.

Uluru copre un ruolo importante nella mitologia del dreamtime delle popolazioni aborigene del luogo, ossia quell’insieme di racconti ancestrali che tentano di spiegare le caratteristiche geografiche del territorio. Secondo questi miti, Tatji, la Lucertola Rossa, giunse a Uluru e lanciò il proprio boomerang, che si piantò nella roccia. Alla ricerca del suo “kali”, lasciò numerosi buchi rotondi sulla superficie.

Poi c’è il mito dei due fratelli uccelli, bellbird, impegnati a cacciare un emù, che fuggì verso Uluru. Qui due uomini lucertola dalla lingua blu lo uccisero e lo macellarono. Quando i due bellbird chiesero loro dell’emù, dinanzi alla proposta di un misero pezzo di carne, li arsero vivi. Buche e cadaveri carbonizzati spiegherebbero così la forma attuale del gigantesco Uluru. Ma chissà quanti altri “racconti da sogno” esistono ancora.