Mete alternative a Egitto e Tunisia

Per via dei disordini delle ultime settimane, la Farnesina sconsiglia i viaggi nei Paesi a rischio. Compagnie aeree e tour operator propongono mete alternative. Ecco cosa dovete sapere

Per chi aveva programmato un viaggio in Egitto o in Tunisia e, per via della situazione politica delle ultime settimane, è costretto a rinunciare, i tour operator stanno proponendo soluzioni alternative. L’Unità di Crisi del ministero degli Esteri sconsiglia, infatti, di recarsi nelle zone critiche. I passeggeri prenotati e confermati in partenza entro il 18 febbraio compreso possono scegliere tra tre opzioni: 1) posticipare la data di partenza; 2) cambiare la località di destinazione; 3) ricevere un buono di importo equivalente al valore del viaggio, da utilizzarsi per una futura vacanza da effettuarsi entro il 31 ottobre 2011. Naturalmente, a nessuna di queste modifiche saranno applicate spese aggiuntive (nel caso, solo l’adeguamento del carburante).

 

Cambio destinazione
Niente Sharm né crociere sul Nilo e neppure Cairo. I tour operator e le agenzie viaggi propongono mete alternative. Tra le opzioni ci sono le isole Canarie e Antalya, in Turchia. Nemmeno le navi da crociera che nel loro itinerario prevedevano qualche scalo egiziano o tunisino potranno attraccare. Costa ha modificato i cataloghi: le navi non fanno più scalo a Sokhna, sul Mar Rosso, da dove solitamente partono le escursioni per il Cairo. L’itinerario della crociera della Costa Allegra, Coralli e Antichi Tesori, si concentra esclusivamente sulle destinazioni di Aqaba, in Giordania, e di Eilat, in Israele. I collegamenti aerei sono quindi per/da Aqaba con voli charter. In alternativa la partenza è da Dubai. Le crociere che prevedevano uno scalo ad Alessandria cambiano destinazione con una località della Grecia o di Israele. Anche gli scali a Sharm el-Sheik e Safaga sono stati sostituiti con scali a Eilat e Gerusalemme. In Tunisia, le crociere che prevedevano scali a Tunisi sono state dirottate su Cagliari, Malta o Palma.

 

Rimborso viaggio
I tour operator sono obbligati a restituire l’intera somma percepita a tutti coloro che, per qualunque motivo, non desiderano più partire, neppure per una meta alternativa. Secondo Assotravel, l’Associazione nazionale delle agenzie di viaggio, infatti, “tutte le soluzioni devono tenere conto che il cliente può sempre richiedere la restituzione di quanto pagato come prima e ultima istanza”. Il rimborso deve essere corrisposto dall’operatore turistico entro 7 giorni lavorativi.

 

Buono
Secondo il Codice del Consumo, il cliente può usufruire di un altro pacchetto turistico di qualità equivalente o superiore senza dover corrispondere alcun supplemento di prezzo o usufruire di un altro pacchetto qualitativamente inferiore previa restituzione della differenza del prezzo.

Eventuali contenziosi possono essere risolti indirizzando la domanda all’Astoi (Associazione dei tour operator), ad Assotravel, Adiconsum, Federconsumatori e Movimento consumatori. In ogni caso, il ministero del Turismo, infine, consiglia di consultare il portale Italia.it e di chiamare il call center di Easy Italy prima di mettersi in viaggio per qualunque destinazione considerata a rischio.