10 avventure invernali da brivido

L'adrenalina della discesa in snowboard dalla cima di un vulcano, l'emozione di un trekking sul Kilimanjaro e la natura selvaggia della Nuova Zelanda o una nuotata ai confini del mondo alle Cascate Vittoria

C’è chi anche in inverno ha bisogno di sfide, adrenalina e velocità, sono quelli che non amano stare ore in coda a skilift o seggiovie ma hanno sempre voglia di nuove avventure. Allora cosa c’è di meglio di una discesa in snowboard giù da un vulcano? Il monte Tokachidake in Giappone offre questa possibilità per gli amanti del brivido. Se non si ama lo sci non c’è problema. Si può provare l’emozione della velocità stando “comodamente” seduti in un bob nell’Olympic Park dello Utah. Un pilota addestrato accompagna 3 passeggeri in un percorso di 15 curve, raggiungendo velocità fino a 80 km/h, sconsigliato per i deboli di cuore. Oppure si può navigare su una rompighiaccio nelle acque dell’Antartide attraverso il canale di Drake, uno dei tratti di mare più burrascosi al mondo. In alternativa ci si può concedere una gita in dog-sledding, a bordo di una slitta trainata da cani si possono attraversare foreste congelate, laghi, montagne e canyon.

Per chi non ama sci o snowboard un’altra alternativa emozionante può essere il trekking in zone selvagge come Torres del Paine in Patagonia e sul Kilimangiaro in Tanzania. Le Torres del Paine sono un gruppo di enormi monoliti di granito erosi dal ghiaccio, dall’acqua e dai venti. Si può piantare la tenda all’ombra delle imponenti montagne da cui si può vedere all’alba un paesaggio dai colori surreali. I percorsi per escursionisti sono numerosi, ideali sia per gli amanti del trekking che delle passeggiate a cavallo o delle arrampicate.
Il vulcano Kilimanjaro con i suoi 5895 m è la montagna più alta dell’Africa e si erge maestosa sopra la giungla. Offre diverse vie per raggiungerne la cima. Il Kilimanjaro ha tre coni vulcanici: il Kibo (5895 m), il Mawenzi (5150 m) e lo Shira (3962 m). Per salire sul Mawenzi bisogna sapersi arrampicare su rocce e ghiaccio. La salita all’Uhuru è invece un sforzo affrontabile con un buon allenamento e una adeguata acclimatizzazione per evitare il male d’altitudine. Le tre vie più facili sono Marangu, Rongai e Machame dove non è necessaria una specifica esperienza di montagna ma basta essere in buone condizioni fisiche. In fondo alla salita al Kilimanjaro c’è un cartello che dice: Congratulations! You are now at Uhuru Peak, Tanzania, 5,895 m. AMSL. Africa’s Highest Point. World’s Highest Free-Standing Mountain. One of World’s Largest Volcanos. Welcome. Un punto di arrivo da foto ricordo obbligatoria.

Chi ama il brivido non può lasciarsi sfuggire l’occasione di fare un bagno ai margini della Cascate Vittoria: si chiama “piscina del diavolo” ed è uno specchio d’acqua sul bordo delle cascate. Sembrerà di nuotare sul confine del mondo. Partendo dai piedi delle cascate, poi, il rafting sul fiume Zambesi è un’avventura indimenticabile: 19 rapide tra il 4º ed il 6º grado da percorrere in una giornata. Paura e adrenalina di fronte ad un muro d’acqua in una discesa che sembra non avere fine.

In Nuova Zelanda, sulla costa occidentale dell’Isola del Sud, ci sono alcuni dei più spettacolari ghiacciai del mondo, uno di questi è il Glacier Fox, che si trova a soli 300 metri sul livello del mare. Chi ama la natura selvaggia non può perderselo: il Glacier Fox è uno dei ghiacciai  più grandi e più accessibili del mondo (insieme al Franz Josef, che è abbastanza vicino). Imperdibile, per gli appassionati, il trekking bordo di crepacci, tunnel e grotte di ghiaccio.

In ultimo, rimane il fascino dell’Overland Track in Tasmania (Australia), una passeggiata nella vera natura selvaggia che attraversa spettacolari montagne, costeggia bellissime cascate in una varietà di ecosistemi affascinanti. L’Overland Track percorre la distanza di 65 chilometri attraverso il cuore del Tasmanian Wilderness World Heritage Area da Cradle Mountain, montagna più alta della Tasmania, a Lake St Clair, il lago più profondo d’Australia.