Nashville, la migliore città per chi ama la musica americana

Vi portiamo alla scoperta della “Music City”, tra country, honky tonk e studi di registrazione che hanno fatto la storia della musica Made in Usa

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Ilaria Santi

Giornalista & Travel Expert

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

Detta anche “Music City”, Nashville è una meta imperdibile per chi ama la musica. Siamo andati a visitarla e siamo stati fin da subito trascinati nel vortice delle note che pervadono le strade della Capitale del Tennessee.

Il soprannome le fu dato perché, un tempo, la città ospitava la sede del Grand Ole Opry, un programma radiofonico di musica country della Gibson, una famosa azienda che costruisce chitarre e bassi elettrici.

Ed è proprio il country che si sente suonare in tutta Nashville. Non stupitevi di sentire strimpellare le chitarre fin dalle prime ore del mattino: le sentirete fino a notte fonda. Specie se passeggiate lungo la Record Row, una strada tra la 16th e la 17th Avenue dove sono concentrati i più celebri locali della città.

Gli “honky tonk” di questo quartiere di South of Broadway, SoBro, ospitano anche più band musicali contemporaneamente: sullo stesso piano ci sono diversi stage su cui si esibiscono differenti gruppi. Non è obbligatoria la consumazione e si passa da un locale all’altro alla ricerca della musica migliore. Anche se una buona birra non guasta mai. Imperdibili sono il Central, tre piani di locale dove suonano musica live e da dove ammirare la strada dei locali dall’alto; il Robert’s, che un tempo ospitava un negozio di stivali “western style” che ancora addobbano le pareti del locale (non partire da Nashville senza averne preso un paio); il Tootsies, uno degli honky tonk più storici di Nashville, aperto dagli Anni ’60; il 32 Bridge, con l’iconica insegna luminosa di una cowgirl che suona la chitarra.

Tanti sono i luoghi legati alla musica che vale la pena visitare a Nashville. A partire da The Ryman Auditorium, detto anche “la cattedrale della musica country”. Rinomato per l’ottima acustica, ospita concerti e ha visto passare sul proprio palco personaggi del calibro di James Brown, Patsy Cline e pure Bruce Springsteen. Nel 2015 è stato ristrutturato e, oggi, ha un teatro rinnovato oltre a ospitare mostre permanenti.

La Country Music Hall of Fame è anche definita lo “Smithsonian della country music” per via dell’immensa collezione di oggetti legati a questo genere musicale che si possono ammirare nei suoi 32mila metri quadrati di esposizioni, dalle registrazioni alle foto ai video. È stata ampliata qualche anno fa e oggi ospita anche una scuola di musica per ragazzi talentuosi offerta nientemeno che da Taylor Swift (Taylor Swift Education Center). Si trova nel pieno centro di Nashville.

Prima di uscire dalla Hall of Fame, fate tappa al pian terreno, dove si trova la Hatch Show Print, una delle tipografie più antiche d’America, dove venivano (e vengono ancora) creati e stampati i poster dei concerti degli artisti più celebri, da Bob Dylan a Johnny Cash fino ai Coldplay.

Tra i luoghi imperdibili di Nashville c’è soprattutto l’Historic RCA Studio B, lo studio di registrazione più antico della città nonché uno dei più famosi al mondo, fondato da Dan Maddox nel 1957. Qui hanno registrato i loro dischi cantanti come il mitico Elvis Presley (vi ha registrato ben 260 brani) Dolly Parton, Chet Atkins, Eddy Arnold e gli Everly Brothers e oltre 35mila canzoni sono uscite da questo studio, tra cui almeno mille hit americane. Prima fra tutte, “Are You Lonesome Tonight?” di Elvis. Questo luogo era considerato la culla del “Nashville Sound” negli Anni ’60 ed è anche merito suo se la città è divenuta la Mecca delle case discografiche.

Tra gli ultimi musei aperti a Nashville c’è la Musicians Hall of Fame & Museum che ospita una mostra permanente dedicata ai Grammy Awards. Quando vennero in città i Rolling Stones, per l’ultima tappa del loro tour del 2018, fu organizzata una grande mostra intitolata “Exhibitionism”. Una grande bocca rossa con la lingua di fuori è ancora lì in bella mostra, a disposizione di chi la vuole immortalare con un selfie.

Per chiudere il tour della “Music Citiy” non può mancare uno stop al Johnny Cash Museum, un museo interamente dedicato a “The man in black”, soprannome attribuito all’artista per la sua propensione a vestirsi sempre di nero. Si trova anch’esso in centro. Ospita la più vasta collezione di memorabilia dedicati all’artista, compreso un pezzo di muro della casa che aveva sul lago di Hendersonville.

Oltre ai più famosi locali di SoBro, merita una tappa The Bluebird Cafe. Per arrivarci dal centro bisogna prendere un taxi perché è in periferia. Dietro un’anonima porta a vetri, di quelle con gli infissi di metallo in stile Anni ’60, tra un parrucchiere per signora e un “dely shop”, si nasconde uno dei locali più cool che abbiamo mai visto. Qui, ogni sera, si esibiscono dal vivo musicisti famosi e non. Alcuni sono autori sconosciuti che hanno scritto hit musicali di successo per i nomi più celebri del panorama musicale internazionale. Il locale ospita una novantina di persone che prendono posto intorno ai tavolini a pochi centimetri dai musicisti, dando un morso a un panino con pomodori verdi fritti (come quelli del film) tra un brano e l’altro. Il posto è famosissimo. Arrivano da ogni dove per ascoltare la musica dal vivo. Bisogna prenotare i biglietti con largo anticipo. Chi non trova posto, può sempre portarsi dietro un telo su cui sedersi e accomodarsi all’esterno, insieme a decine di altre persone, dove gli altoparlanti trasmettono la musica suonata all’interno del locale.

Una curiosità: Nashville è anche chiamata l’Atene del Sud-Est degli Stati Uniti per via di un edificio copia del Partenone che si trova nel Centennial Park, ma anche per i numerosi istituti scolastici e per l’architettura classica di molti dei suoi edifici.

Conviene procurarsi il Music City Total Access Pass, una card che consente l’ingresso a sei attrazioni, quattro scontate e due gratuite. Tra queste anche alcune piantagioni appena fuori Nashville, come la Belle Meade Plantation e la Belmont Mansion, e il tour a bordo dei bus hop-on-hop-off che offrono la visita guidata della città della musica.

Da Nashville sono passati tutti i più grandi nomi della musica internazionale, da Elvis Presley a Johnny Cash, da Taylor Swift ai Coldplay fino alla nostra Gianna Nannini, che proprio qui, nei Blackbird Studios, ha voluto incidere il suo ultimo disco, “La differenza”, prodotto da lei stessa.

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