Mete anti-allergia per vacanze senza soffrire

Come sceglie le vacanze chi soffre di allergie a pollini e graminacee

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Redazione

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C’è poco da fare, per chi soffre di allergie primaverili tolti i fine settimana in campagna, dimenticati i pic-nic nei prati e le passeggiate vicino ai campi coltivati rimangono il mare o la montagna (meglio sopra i 1000 m) e tutti quei luoghi in cui la presenza di polline è più scarsa. Se il deserto e le crociere sono perfette per soggiorni più lunghi, non sono da scartate i giri in battello sul fiume – pure lungo il Po – così come il relax in spiaggia, sabbiosa o ghiaiosa non fa differenza. «Per il momento i valori di graminacee lo consentono: in tutta Italia a eccezione di Puglia, Calabria e isole» spiega Paola De Nuntiis, ricercatrice del Cnr-Isac e dell’Associazione italiana di Aerobiologia.

«L’alta montagna va bene ma occorre fare una distinzione tra chi è allergico alle erbacee o alle piante arboree superiori. Ad esempio nelle Alpi sono ancora alti i valori delle Betulacee (quindi la betulla), così come quelli delle Corilacee (carpino nero), delle Fagacee (querce) e delle Oleacee (orniello). Per chi soffre di allergie da piante erbacee in questo momento le Alpi e i rilievi appenninici sono perfetti perché sono ancora bassi i valori delle Graminacee e della parietaria, già presenti nel resto della penisola».

E se si volesse trascorrere un fine settimana visitando una città? «In città il problema è la parietaria, e i muri storici che ne sono ricoperti possono farne dei luoghi a rischio. Nei microambienti che si formano, soprattutto quando si tratta di mura particolarmente alte, possono rimanervi intrappolati i pollini. Questo accade nelle viuzze delle città storiche e soprattutto in quelle mediterranee dove è abbondante la parietaria».

Quindi se per il Nord in questo momento dell’anno non ci sono problemi, per il Sud il discorso si fa complicato, soprattutto per chi soffre di parietaria: «In questo momento il Sud è in piena fioritura». Attenzione quindi alle aree archeologiche e in generale il Sud Italia. Scordate la Calabria, la Sicilia, la valle dei templi o Siracusa, dimenticate Cicerone che la definì la più grande e la più bella di tutte le città greche, rimandate la visita a Roma. In generale, ci spiega sempre Paola De Nuntiis è meglio evitare le città «quando c’è la fioritura della parietaria ma anche delle graminacee, che si trovano nei parchi e nei giardini, anche quelli urbani. Ecco perché la manutenzione e la progettazione del verde pubblico assumono un ruolo importantissimo nelle città. Chi soffre di allergia deve comunque sempre consultare il proprio medico per sapere come prevenire o affrontare una crisi allergicae».

Per saperne di più online su ilpolline.it si possono trovare bollettini aggiornati settimanalmente con le informazioni sulla presenza dei pollini allergenici nel Mediterraneo. È il frutto della collaborazione di diverse reti di monitoraggio aerobiologiche: oltre all’Italia con l’AIA (Associazione Italiana di Aerobiologia, presente anche come Rima, Rete Italiana di Monitoraggio in Aerobiologia) ci sono Spagna, Francia, Grecia, Israele, Albania, Serbia, Algeria, Tunisia e Turchia. Bollettini sempre aggiornati sulla situazione italiana si possono trovare anche sul sito dell’AIA e del Meteo Polline.