Wildlife Photographer of the Year 2009

Al Forte di Bard, in Val d'Aosta

Da sempre rappresenta il “dazio” della Valle d’Aosta: appena varcati i confini della Regione a Pont-Saint-Martin, ci si trova davanti un colle ripido ed impervio circondato dai monti e dalle acque della Dora. Il Forte di Bard è un baluardo creato dalla natura che il lavoro dell’uomo ha trasformato in una rocca inespugnabile. Che ora ospita un’altra dimostrazione di come l’unione di uomo e natura può dare frutti eccezionali. Tra le massicce mura della fortezza, trasformata nel 2006 in un affascinante struttura ricettiva ed espositiva, fino al 25 marzo è infatti in programma la mostra Wildlife Photographer of the Year 2009.

Realizzata a cura di BBC Wildlife Magazine e London Natural History Museum, l’esposizione propone gli scatti protagonisti del concorso di fotografia naturalistica istituito nel 1964: 97 strepitose immagini selezionate tra i lavori di oltre 43.000 partecipanti provenienti da 94 Paesi. Di ognuna delle 16 categorie – tra le quali Animali nel loro Ambiente, Comportamento degli Animali, Mondo Subacqueo e Luoghi Selvatici – sono stati selezionati un vincitore, uno o due secondi posti e una selezione di encomi e menzioni speciali, valutati sulla base della loro valenza artistica oltre che per la maestria nell’uso delle tecniche fotografiche. Il risultato è un viaggio incantanto dagli oceani ai cieli, dalle nevi alle savane, dagli abissi alla cima degli alberi, impreziosito da una speciale musica di ambientazione e da due proiezioni, quella di From Pole to Pole, rassegna di immagini premiate nelle precedenti edizioni, e quella di un film sull’impatto dei cambiamenti climatici.

Protagoniste assolute della mostra due fotografie. In positivo quella che è valsa al giovane scozzese Fergus Gill il Veolia Environnement Young Wildlife Photographer of the Year per gli under 17: Clash of the yellowhammers, che ritrae due zigoli (sorta di passeri) che litigano per accaparrarsi i chicchi d’avena in un giorno di neve. In negativo, pur nella bellezza dell’immagine, Il lupo delle favole (The storybook of wolf) dello spagnolo José Luis Rodríguez: inizialmente premiato come scatto dell’anno per aver immortalato un rarissimo lupo iberico mentre balza al di là di un recinto, è stato poi privato dell’onorificenza poiché il lupo inquadrato sarebbe stato ammaestrato e la scenografia costruita appositamente, mentre l’autore della truffa è stato bandito a vita dal concorso.

Un messaggio da ripetere chiaramente ai tanti giovani che regolarmente visitano l’eccellente museo, multimediale e interattivo, della Alpi allestito nel Forte e lo spazio-ludico-esperienziale delle Alpi dei Ragazzi, che punta ad avvicinare alla pratica responsabile dell’alpinismo attraverso un’ascensione virtuale al Monte Bianco. E dopo la visita, ricordatevi che qui, nella Bassa Valle, si nascondono tante delle primizie gastronomiche aostane. Parola di uno chef stellato.