Telegraph: Marina di Pisciotta nella top 20 dei luoghi d’Italia meno conosciuti

Tra i luoghi che secondo il giornale britannico vanno assolutamente visitati in Italia c'è il piccolo borgo della Campania.

Il Telegraph ha raccolto le 21 mete che nessuno penserebbe mai di visitare, italiani compresi, e che invece meriterebbero di essere visti. Al primo posto della classifica del giornale britannico c’è Marina di Pisciotta, un borgo della provincia di Salerno in Campania che conta meno di 3mila abitanti.

Pisciotta fa parte del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Le caratteristiche case color pastello si trovano nei vicoletti che si snodano per tutto il paese. Seguendo un percorso obbligato, si sbuca in piccole piazze dove è ancora possibile incontrare gli uomini del luogo che si dilettano giocando a carte oppure osservando tutto ciò accade intorno a loro. Un luogo d’altri tempi, come forse ce ne sono tanti in Italia.

Ma Pisciotta è diverso. Il villaggio si è sviluppato intorno alla cima di una bassa e ripida collina prospiciente il Mar Tirreno, sui cui fianchi scorrono due torrenti, il Fiori e il S. Macario.

Le prime ipotesi sulle origini di Pisciotta sono collegate alla distruzione di Troia. Nel 650 a.C. i troiani, sfuggiti all’incendio e alla distruzione della città, approdarono sul lido ionico, dove fondarono Siri. Gli abitanti di Siri avanzarono poi verso Ovest, seguendo l’ampia valle del fiume Sinni, fino al lago e al monte Sirino (che da essi presero il nome), in quella che oggi è Lagonegro. Si spinsero poi fino al Tirreno, sul lido dell’odierno Golfo di Policastro. È qui che fondarono la colonia di Pixous. Nel 194 a.C. la Pixous greca divenne la Buxentum romana e nel 915 nacque Pisciotta.

In soli 4 chilometri racchiude molti degli elementi che rendono unico il Cilento: oltre al mare cristallino di Marina di Pisciotta, un entroterra incontaminato, storia e tradizioni. Vista dal mare Pisciotta emerge tra gli ulivi, è custodita da altre colline a destra e manca e si affaccia su un piccolo golfo. Il grazioso borgo medievale è quello che è stato meglio conservato in tutto il Cilento. I palazzi nobiliari e la Chiesa madre sono difesi da tutti gli altri antichi edifici di pietra.

Il miglior punto di partenza per visitare il borgo è la grande piazza Raffaele Pinto, tutt’ora centro culturale e sociale del villaggio. Salendo gli scaloni si arriva al primo punto panoramico, la piazzetta del Cannone: una piccola terrazza sospesa apre la vista sui tetti delle case e sulle colline che costeggiano il fiume Fiore. Proseguendo ci si trova ai piedi del Palazzo marchesale settecentesco, eretto dalla famiglia Pappacoda, feudatari del paese. Di notevole interesse architettonico sono il portale e l’imponente scalone di pietra arenaria, oltre agli archi a tutto sesto e alla facciata. Il Palazzo, che ospita la Biblioteca comunale, si affaccia direttamente sulla distesa di ulivi secolari che degradano verso il mare fino al piccolo porto turistico.

Più avanti si può ammirare un altro palazzo nobiliare, il Palazzo Francia, affacciato su una piazzetta molto cara ai pisciottani perché dedicata a un medico benefattore, Michelangelo Pagano. Scendendo per via Pendino, si scoprono i resti dell’antica chiesa romanica del 1200 e la minuscola Cappella della Mercede, cara ai pescatori che ringraziavano la Vergine al ritorno dalla pesca. Vicino alla Cappella si trova il Palazzo Vescovile dei Lancellotti, e, poco più in fondo, il Palazzo Ciaccio. Insomma, questo borgo regala un’interessante escursione nel Medioevo. Ma pochi – stranieri e anche italiani – lo conoscono.