Le meraviglie di Palmira ricostruite al Colosseo

Il toro di Nimrud, l'archivio di Ebla, il Tempio di Bel a Palmira in mostra a grandezza reale

Il Toro di Nimrud, la sala dell’Archivio di Stato di Ebla e il soffitto del Tempio di Bel a Palmira ricostruite a grandezza reale grazie a stampanti 3D, robot e sofisticati materiali che riproducono l’arenaria e il marmo, oltre a molte rifiniture manuali.

La mostra “Rinascere dalle distruzioni – Ebla, Nimrud, Palmira” è ospitata a Roma, al Colosseo, dal 7 ottobre all’11 dicembre. “Vedrete”, ha spiegato Francesco Rutelli, tra gli organizzatori “qualcosa che non avete mai visto. La ricostruzione di manufatti colpiti da un’ondata tragica di iconoclastia. Pensavamo che questo processo fosse irreversibile”: invece non è così e da qui si potrà partire per ricostruire il patrimonio perduto.

Il toro androcefalo alato dell’antica città assira di Nimrud nel nord dell’Iraq era stato distrutto nel 2015 dall’Is a colpi di piccone e frese, con l’aiuto di un bulldozer e una carica di esplosivo. L’agghiacciante impresa era stata filmata in un video, dove un terrorista dichiarava “Finché potremo, distruggeremo tutti i simboli di idolatria e diffonderemo il monoteismo in ogni angolo della terra”.

Le friabili tavolette dell’archivio di Stato di Ebla (2300 a.C.), importantissimi reperti sulle origini della scrittura, rimaste senza manutenzione in questi anni di guerra sono andate parzialmente distrutte. Nella mostra rivive la sala dell’archivio, a grandezza naturale (16 metri quadrati).

Infine al Colosseo è stato ricostruito il soffitto del Tempio di Bel a Palmira, distrutto dall’Is nell’agosto 2015 e ricostruito per metà grazie ad alcuni disegni del 1930. Quelle del tempio erano le rovine meglio conservate dell’antica città della regina Zenobia, e dal 1980 erano diventate patrimonio dell’umanità dell’UNESCO.