Il lago di Montorfano è il lago delle fiabe

Fa parte di un gruppo di laghi briantei racchiusi tra i margini meridionali del lago di Como, nel Triangolo Lariano

Calmo, rotondo, magico: si trova in provincia di Como e la sua forma circolare perfetta l’ha reso noto anche come il lago delle fiabe. Quello di Montorfano, che bagna l’omonimo comune, appartiene alla Riserva regionale Lago di Montorfano.

Il piccolo specchio d’acqua fa parte di un gruppo di laghi briantei racchiusi tra i margini meridionali del lago di Como, nel Triangolo Lariano, tra Como, Bellagio e Lecco. Secondo alcune ipotesi questo, assieme ad altri laghi marginali prealpini, si è formato in seguito all’azione di escavazione glaciale pleistocenica.

Il più piccolo tra i bacini dell’Alta Brianza risale esattamente all’ultima grande glaciazione, avvenuta tra centomila e diecimila anni fa. Un po’ di numeri: la superficie del lago è di 0,46 kmq ad una quota di 396.6 metri sul livello del mare. Il lago, lungo 970 metri e largo 780 metri, ha una linea di costa complessiva di 2.67 km.

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Il lago di Montorfano si trova in una zona caratterizzata da clima mite discretamente piovoso. Dalla copertura vegetale “a canneto”, spostandosi verso il centro del bacino, si incontrano molti tipi di piante, come la Castagna d’acqua, il Nannufaro, la Ninfea (Nymphaea alba).

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L’altra vegetazione è per lo più costituita da Phragmites australis, Typha latifolia e Schoenoplectus lacutris, con presenza di Iris pseudacorus. Dopo alcune zone a graminacee, vi è una fascia boschiva con castagni, querce, salici, robinie e ontani neri.

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Abbondante anche la presenza della fauna: le specie più rappresentate sono: la scardola (Scardinius erytrophtalmus), il pesce persico (Perca fluviatilis) e il persico trota (Micropterus salmoides); di rilievo anche la presenza della tinca (tinca tinca) e del persico sole (Lepomis gibbosus). Tra le specie presenti in quantità minore si possono trovare: la carpa comune (Cyprinus carpio), il luccio (Esox lucius), il ghiozzo e l’anguilla (Anguilla anguilla). Il triotto (rutilus rubilio), che in passato era particolarmente presente, ha ultimamente subito una drastica riduzione.