Il respiro affannoso dei turisti minaccia la Cappella Sistina

Un nuovo progetto in 3D potrebbe salvare il capolavoro di Michelangelo

Se andate a visitare la Cappella Sistina, trattenete il respiro. Non solo perché sarete sopraffatti dagli affreschi di Michelangelo, ma soprattutto perché l’aria che inalate ed espirate mette a rischio quest’opera di bellezza assoluta, vittima del proprio successo.

Così come è accaduto agli affreschi di Giotto della Cappella degli Scrovegni di Padova anche nei Musei vaticani la situazione si fa drammatica. A minacciare l’integrità del luogo e delle sue meraviglie sono la polvere, il sudore e il respiro dei quattro milioni e mezzo di turisti che giungono a Roma ogni anno e non si vogliono perdere questa perla del Rinascimento. Sugli affreschi del Giudizio Universale, così come sui cicli quattrocenteschi ai suoi fianchi, si è formato uno strato di polvere. A lanciare l’allarme sul pericolo è il direttore di Musei vaticani.

A metà luglio sono cominciati i lavori di pulizia, condotti da un gruppo di 30 esperti al lavoro di notte, l’unico momento della giornata in cui la struttura si libera dai turisti. Ma se l’afflusso di pubblico è una benedizione per le casse dei Musei non altrettanto si può dire di quell’invisibile nuvola di polvere, forfora e altre microscopiche particelle che vanno a intaccare l’integrità delle opere. Tutta questa affluenza umana aumenta il tasso d’umidità e mette in pericolo gli affreschi che l’hanno resa celebre in tutto il mondo.

“Agli uomini del nostro tempo – rileva il direttore dei musei vaticani citando Giovanni Urbani, il grande teorico della conservazione preventiva –  non è dato produrre capolavori d’arte paragonabili a quelli del passato. Non ci sono e non ci saranno, ai nostri giorni, nuovi Michelangelo e nuovi Raffaello. Possiamo però dispiegare, per la conservazione del patrimonio, risorse di creatività e di intelligenza non inferiori a quelle che quei grandi hanno messo in opera nel fare arte, perché le opportunità offerteci dalla scienza e dalla tecnica sono oggi virtualmente infinite”.

Ed è proprio dalla tecnologia che potrebbe arrivare l’aiuto in grado di coniugare l’impossibile: far conoscere la bellezza di una delle opere di Michelangelo al grande pubblico senza mettere a repentaglio lo stato di conservazione degli affreschi. Già sperimentata con successo alla Cappella degli Scrovegni affetta dagli stessi problemi per l’affluenza di troppi turisti, la tecnica del 3D potrebbe essere la soluzione proposta dall’Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali del Cnr.

Si potrebbe chiamare Capella Sistina 2 e sarebbe un’imitazione assolutamente perfetta dell’originale, perché riprodotta con l’esattezza e la precisione che permette la moderna tecnologia digitale. La versione virtuale e tridimensionale degli affreschi di Michelangelo potrebbe essere inserita in un percorso informativo, poco lontano dalla sala dove si tiene il conclave. Ciò garantirebbe un alleggerimento del flusso di turisti in entrata e, quindi, un miglior controllo delle condizioni ambientali all’interno della Cappella. Chissà se l’emozione sarà la stessa.