Carnevale di Fano 2017: tutte le date e gli eventi

Il più dolce dei Carnevali del mondo attrae nella cittadina delle Marche migliaia di turisti

La vivacità dei coriandoli, la bellezza dei carri allegorici, cascate di dolciumi: il Carnevale di Fano, uno dei più apprezzati del mondo, attrae alla volta della meta marchigiana un gran numero di turisti che in vista delle festività carnascialesche non si lascia sfuggire l’occasione di vivere una delle esperienze più appassionanti legate ai rituali della festività dei coriandoli e scherzi.

I primi festeggiamenti iniziano il 26 gennaio 2017 con la Festa della fisarmonica. Prosegue il 4 febbraio con la Presentazione ufficiale del Pupo. E poi feste, karaoke ed eventi ogni giorno finché il 12 febbraio non viene ufficializzata l’apertura del Carnevale di Fano che dura fino al 26.

Attestato come uno dei più antichi del mondo – un documento conservato in municipio ne fa risalire le prime manifestazioni al 1347 – il Carnevale di Fano è per i suoi abitanti motivo di profondo orgoglio, talmente radicato che persino nello Statuto cittadino, il DNA della comunità, è formalmente affermata l’imprescindibile necessità di festeggiarlo.

Ma l’antichità della festa, che affonda radici fin nel medioevo, non è l’unica particolarità di questo trionfo di celebrazioni e sfilate: il Carnevale di Fano può fregiarsi anche di essere il più dolce del mondo: Il tradizionale “Getto”, una cascata di cioccolatini, dolci e caramelle inonda le strade piene di festanti turisti, per la gioia dei bambini e dei loro golosi genitori.

La raccolta dei dolciumi è accompagnata da una colonna sonora originale composta dall’orchestra sui generis della “Musica Arabita”, il complesso che produce melodie con barattoli e bidoni e altri stravaganti strumenti in puro stile carnevalesco.

Cardinali, uomini politici star dello spettacolo, nessuno sfugge alla pungente satira dei maestosi carri allegorici, ma c’è anche ampio spazio per temi meno attuali che travalicano i confini della fantasia. Gli imponenti capolavori di gommapiuma e cartapesta, alcuni raggiungono anche i 15 metri di altezza, sono il frutto del minuzioso lavoro di esperti maestri carristi. Le opere percorrono i chilometri di Viale Gramsci per tre volte, il più suggestivo è il giro notturno quando le luci esaltano i dettagli dei bellissimi carri.

La festa si conclude con il rito purificatore del rogo del Pupo: la distruzione del fantoccio simboleggia il disfacimento di tutti gli eccessi a cui ci si è lasciati andare durante il Carnevale, una richiesta di perdono in vista degli stenti della quaresima. Il fantoccio gigante, bruciato in piazza sotto gli occhi di centinaia di turisti, assume di anno in anno sembianze differenti, solitamente un personaggio famoso o un simbolo dei vizi che attanagliano la nostra società.