Budelli è il simbolo del Parco de La Maddalena

L'isola di Budelli fa parte de La Maddalena ed è simbolo del Parco naturalistico dell'arcipelago

Per raggiungere l’isola di Budelli ci si deve rivolgere al noleggio privato di imbarcazioni che partono dalla Costa Smeralda e da La Maddalena. Affacciata all’imbocco orientale delle Bocche di Bonifacio, con i suoi 11 chilometri appena di costa e una superfice di 1,6 Km2, l’isola è assoggettata ad un regime di tutela e vigilanza che la colloca nella dimensione di un oggetto da museo a cielo aperto.

Il motivo sta nell’ ecosistema del Manto della Madonna, specchio d’acqua in cui è immersa Budelli, dove la “prateria a Poseidonia oceanica” abbonda arricchendo le acque di ossigeno e specie rare. La Poseidonia è una pianta protetta da norme nazionali e comunitarie che tutelano la salute del mare.

Ovunque, per salvaguardare questi habitat marini particolari, vengono istituite aree di protezione come i Parchi naturalistici. All’interno del Parco della Maddalena vige una serie di restrizioni alla libertà di usufruirne che investe anche la proprietà privata. Tra le isole di Budelli, Razzoli e Santa Maria è vietato il transito e la sosta dei mezzi nautici da diporto.

Questo perchè i numerosi ancoraggi, ma soprattutto l’agitazione irregolare delle acque causata delle imbarcazioni, modificavano il moto regolare delle correnti a bassa energia. Ed è solo grazie a questa condizione che i materiali di disfacimento degli organismi simbiotici che prolificano tra i rizomi della Poseidonia possono dare vita alla mitica spiaggia rosa di Budelli, immortalata nel primo lungometraggio a colori di Antonioni.

Era il 1964 e i turisti presero il vezzo di portarsi a casa pugni di quella particolarissima sabbia che si forma nell’arco di centinaia di anni, mettendola così a rischio di estinzione . Oggi a Cala di Roto, questo il nome meno conosciuto della spiaggia, non si sbarca e non si transita e la si può ammirare solo dalla vicina battigia di Cavalieri.

Anche la semplice balneazione è interessata da retrizioni e può avvenire esclusivamente all’interno della perimetrazione di cavi tarozzati, mentre il transito di natanti non autorizzati deve mantenersi fuori dalle boe di delimitazione posizionate dal personale dell’ente Parco.

Un percorso attrezzato e le guide del Parco consentono di visitare l’isola. Sì per le fotografie, assoluto divieto per le attività di pesca. Queste prescrizioni, assieme al divieto di prelevare anche la minima quantità di arenile rientrano nell’ordinanza n.4/2011 dell’Ente Parco.

La loro violazione è sanzionata con una multa che va dai 300 ai 900 euro ma, nei casi più gravi è possibile applicare l’art. 734 del Cod. pen. “Distruzione o deturpamento di bellezze naturali” con un’ammenda che può arrivare a 6.197 euro.