A Moncalieri il castello più infestato d’Italia

Il luogo più terrificante d'Italia tra realtà e antiche leggende

Moncalieri, nella provincia di Torino, primo comune per popolazione dopo il capoluogo della provincia, è ricco di castelli, tra cui Castelvecchio a Testona, del XV secolo, e quello di Revigliasco, del XVIII secolo. Ma per gli amanti dell’esoterismo, del mistero e dei racconti di paura, è il Castello de La Rotta il più importante. Si dice, infatti, che questo sia il posto più infestato d’Italia.

L’antico borgo di Moncalieri, risalente al 1228 e fondato da un gruppo di abitanti di Testona per sfuggire all’assalto dei chieresi, è stato uno dei maggiori punti strategici e difensivi della regione. Secoli di storia e di invasioni, di racconti e di leggende, si sono succeduti nel luogo più terrificante d’Italia. Il castello in questione, costruito nel IV secolo, fu possedimento prima dei Longobardi, per poi essere donato nel 1196 dal Vescovo Arduino di Valperga, insieme ad altre proprietà, ad Alberto, Maestro della milizia del Tempio, divenendo
possedimento dei Cavalieri di Malta. In seguito divenne anche proprietà della famiglia dei Savoia.

Fu teatro di molte battaglie e di numerosi scontri armati: non solo il campo circostante è intriso di sangue dei combattenti, ma qui furono sepolti anche i loro corpi, come testimoniano anche i recenti scavi che ne hanno riesumato i resti. Una delle lotte più cruente le avrebbe persino attribuito il nome di “Rotta”, sconfitta. Ma il nome potrebbe riferirsi anche a rotha, ovvero roggia, “luogo aperto”.

Oltre al tetro aspetto esterno, quello tipico dei castelli dei film di paura, le mura del castello di Moncalieri nascondono una grande quantità di presunti spettri che si sono susseguiti nella difesa del castello negli ultimi secoli. E su di esso si alternano storie diverse, tutte accomunate dalla caduta dalla torre di una fanciulla triste e dalle vicende di un cavaliere templare valoroso. Ma ci sono anche il sacerdote murato vivo nel 1400, il ragazzino travolto da cavalli imbizzarriti, l’incriminato decapitato, il bambino che piange alla ricerca della sua nutrice, la donna suicida dal profumo di fiori.