Dal 26 ottobre 2017 chi decide di viaggiare verso gli Stati Uniti sarà sottoposto a una serie di domande a cui si deve per forza saper rispondere, alltrimenti bye bye Usa! Sono le nuove procedure di sicurezza rafforzate su tutti i voli diretti negli States da tutte le compagnie aeree in tutto il mondo.
L’intervista viene fatta poco prima dell’imbarco, al check-in, al controllo passaporti o al gate, per verificare che i passeggeri non presentino profili a rischio.
Le compagnie aeree con voli diretti negli Stati Uniti inviano messaggi e e-mail ai propri passeggeri consigliando di arrivare prima in aeroporto, almeno tre ore.
Non importa se si parte dall’Italia o da un altro Paese, il colloquio viene fatto sempre.
Dal 2009, per poter entrare negli Stati Uniti, è diventata obbligatoria la registrazione online almeno tre giorni prima di partire.
Il programma, chiamato Homeland Security Plan, permette alle autorità americane di controllare per tempo i nominativi delle persone provenienti dai Paesi ‘amici’, tra cui anche l’Italia.
Viaggiare verso gli Stati Uniti sta diventando un vero e proprio incubo. Persino le informazioni sulla validità del passaporto ottico o digitale non sono chiarissime.
Nel dubbio, la Polizia di Stato consiglia di procurarsi un passaporto elettronico. E comunque, alla faccia della privacy, se non si lasciano le impronte delle dieci dita e non ci si fa scattare la foto dal doganiere si può anche dire addio agli Stati Uniti e vagare nell’aeroporto come Tom Hanks in The Terminal.