Ile-à-Vache, l’ultima isola vergine delle Antille

Un paradiso incontaminato che non vuole turisti, se non di passaggio

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Ilaria Santi

Giornalista & Travel Expert

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

L’Ile-à-Vache è l’ultimo paradiso incontaminato del Mar dei Caraibi. Un’isoletta al largo di Haiti, la metà più povera dell’isola di Hispaniola che comprende anche la Repubblica Dominicana.

Ex covo di pirati, con spiagge deserte, è stata definita l’ultima isola vergine delle Antille. Ora che il governo vuole aprirla al turismo creando resort di lusso gli abitanti non sono d’accordo e dicono di no (GUARDA LA MAPPA).

L’isola è nota più che altro ai diportisti che navigano al largo dalle coste e che talvolta gettano l’ancora per fare un tuffo nelle acque cristalline e rilassarsi sulle sue splendide spiagge vergini. E’ raggiungibile solo in barca. Dalla terraferma ci sono i taxi boat che portano i turisti avanti e indietro durante il giorno. Non è possibile, però, soggiornarvi.

L’isola nsconde ancora dei veri tesori inesplorati. Le sue spiagge, che spuntano tra le rocce e le calette, sono poco frequentate o addirittura deserte. Si contano all’incirca 20 spiagge tutt’intorno all’isola.

Il nome Ile-à-Vache non è casuale. Sull’isola si contano poche migliaia di persone che convivono con le mucche che si incontrano ovunque, le capre e i cavalli (l’unico mezzo di locomozione). Gli abitanti vivono principalmente di agricoltura nelle fattorie dell’entroterra o sulla piccola Ile des Pêcheurs (l’isola dei pescatori).

Per via delle correnti che si vengono a creare alcuni punti sono rinomati tra i surfisti che vengono appositamente a provare le loro tavole sulle onde che si infrangono sulle rocce. Tra i punti più noti c’è l’Ile de l’Amour (l’isola dell’amore), un banco di sabbia in mezzo al mare raggiungibile in barca ritenuto uno dei luoghi più romantici che ci siano nei Caraibi.