I luoghi più pazzi da dove lanciarsi

Lasciarsi cadere nel vuoto a testa in giù per qualche interminabile secondo appeso a un lungo elastico: questo è il bungee jumping

Lasciarsi cadere nel vuoto a testa in giù per qualche interminabile secondo appeso a un lungo elastico: questo è il bungee jumping. Ma c’è anche chi vuole più adrenalina e non si accontenta di qualche ponticello o gru da sagra paesana per lanciarsi in caduta libera. L’emozione è più forte se il bungee jumping lo si fa da un elicottero in volo stazionario, magari proprio sul cratere di un vulcano. Meglio ancora se in attività. L’unica cosa che devi fare è lanciarti. E sperare che l’elastico resista. Per non fare la fine ingloriosa di quello studente britannico che la caduta libera l’ha vissuta proprio tutta, fino all’impatto con l’acqua sottostante. Tranquilli però, il bungee jumping è tra gli sport estremi uno dei più sicuri.

E’ nato negli anni ’50, quando il britannico David Attenbourough filmò per la Bbc una scena particolarmente emozionante: giovani dell’isola di Pentecoste, nello stato di Vanuatu, si buttavano da una piattaforma di bambù legati alla caviglia con delle liane. Il bungee jumping era nato  e la scena fece il giro del mondo. Ancora oggi l’isola è considerata la patria spirituale di questo sport estremo. Ma ci sono voluti ancora vari anni prima che qualcuno si decidesse a imitare l’impresa di quei coraggiosi isolani, ma semplicemente per divertimento. La leggenda vivente del “bungee” AJ Hackett ne ha fatto addiritttura una professione, aprendo la prima piattaforma di lancio per bungee jumping sul  ponte Kawarau.

Se gli inizi del bungee jumping sono stati faticosi oltre che rischiosi ormai è diventato un sport diffuso in tutto il mondo. Il tempo delle liane legate alle caviglia ha lasciato il posto a materiali professionali prodotti dalla collaborazione tra ingegneri e scienziati e il risultato finale è quello che abbiamo sotto gli occhi: una coda elastica, robusta e sicura. Oggi quella sorta di fune è diventata il simbolo del coraggio. Sempre più numerosi i bungee jumper che con il tempo si sono fatti anche più esigenti in fatto i emozioni. Insomma anche il brivido subisce evoluzioni. E in rete è una continua corsa a chi trova il posto più mozzafiato e inaccessibile. Vuoi mettere un lancio dall’alto di un canyon rispetto a quello fatto da una gru?

Il top del top è il lancio sul vulcano Villarrica in Cile. Il più emozionante, suggestivo e caro. Un salto dalla piattaforma di un elicottero, proprio mentre sorvola un cratere. Chi ha coraggio da vendere si suppone abbia anche un portafogli ben fornito, che gli servirà a saldare un capriccio un po’ salato: circa 10mila dollari. Se si sopravvive al salto e ai rimbalzi non ci si potrà mettere il cuore in pace per l’audace impresa compiuta. Ce n’è un’altra da portare a termine: il viaggio di ritorno fino alla base, appeso all’elastico e trascinato dal velivolo alla velocità di 130 km all’ora. Qui non c’è controfigura, sei tu che penzoli nel vuoto.

I vulcani non vi piacciono o siente allergici allo zolfo oppure semplicemente non avete nessuna intenzione di sborsare i 10mila dollari necessari per quell’impresa? No problem, ci sono altri siti più accessibili e non solo com prezzo… La Macau Tower in Cina farà al caso vostro. I requisiti ci sono tutti. L’edificio è stato progettato per accogliere convegni e congressi però la sua peculiarità per chi ama il brivido è un’altra: la sua altezza, ben 330 metri. Mica male come sfida e  non fa niente se all’ultimo secondo non avete più voglia di lanciarvi, godetevi almeno il paesaggio: la vista è da Guinness.

Gli amatori del genere non resteranno insensibili al fascino in realtà poco discreto di un altro celebre sito di lancio: il Bloukrans Bridge in Sudafrica. Il ponte ospita l’associazione Face Adrenalin, un nome che da solo è tutto un programma. Spettacolare e naturalmente mozzafiato la caduta libera quasi in acqua. Cardiopatici, meglio astenersi. Un altro sito che attira molti jumper provenienti da tutte le parti del mondo è qualle che si può fare dal Victoria Falls Bridge, un ponte situato nell’Africa meridionale, tra lo Zimbabwe e lo Zambia. Non tutti i ponti sono uguali e al Kawarau Bridge in Nuova Zelanda alla caduta libera si aggiunge anche un bel bagno, anche se di breve durata.

Ponti, torii sono luoghi ideali per praticare bungee jumping. Ma anche le dighe vanno benissimo. Le emozioni sono garantite per chi vuole provare a lanciarsi con l’elastico dalla diga della Verzasca, in Svizzera. Un sito la cui spettacolarità non è sfuggita agli sceneggiatori del film Goldeneye che vi hanno girato un salto da brivido in una delle scene iniziali del film in cui Pierce Brosnan si butta già da un’altezza di 220 metri, circondato da strette pareti rocciose.