I luoghi dello spirito

Quali sono le 10 mete "spirituali" più interessanti del pianeta

Nella sua lista delle 1000 destinazioni da scegliere per vivere esperienze supreme (o estreme se si preferisce), una delle più conosciute guide anglosassoni nate e pensate per i viaggiatori indipendenti ha incluso anche una sezione dedicata alle 10 mete “spirituali” più interessanti del pianeta. Non solo luoghi di culto e di preghiera, ma anche di meditazione e riflessione, pervase da una misteriosa forza mistica ed emotiva.

Ife, in Nigeria. Il supremo Dio degli Yoruba, Olorun o Oludumare, il Signore del Cielo (da olo=”signore” e orun= “cielo”), dio della Pace dell’armonia e della purezza, mandò a suo Figlio Oduduwa una catena d’oro proprio nel luogo dove oggi sorge l’odierna Ife, e insieme a essa anche della sabbia, un gallo, per scavare la terra e creare un buco, e una noce di palma da piantare in esso, creando così il mondo e i 16 clan Yoruba. Ife oggi è una grande città universitaria con interessanti musei dove è possibile ammirare alcune superbe teste di bronzo raffiguranti gli antichi re per poi inebriarsi dell’energia che ci si aspetta dalla prima città dell’universo.

Gerusalemme dalle bianche mura. Luogo mistico per antonomasia, città sacra alle tre principali religioni monoteistiche. Qui infatti sorgeva l’antico tempio di Salomone all’interno del quale, sulla pietra della fondazione, si trova il Sancta Canctorum dell’Arca dell’Alleanza, presenza in terra di Dio e fondamento del mondo secondo la religione ebraica. Sempre qui Maometto ascese al cielo e proprio sulla spianata dove un tempo sorgeva il Tempio e che oggi è nota nel mondo islamico come la spianata delle moschee, gli arabi costruirono la Moschea al-Aqsa e la Moschea della Roccia, il più antico edificio islamico del mondo ancora oggi esistente, una meravigliosa costruzione a pianta ottagonale la cui cupola, completamente dorata, sovrasta tutti gli altri edifici di Gerusalemme e abbaglia i visitatori in tutta la città. E, ancora, proprio qui Gesù visse gli ultimi momenti della sua vita terrena. Oggi, la città è pervasa da invisibili confini che permettono la convivenza fra musulmani, ebrei, armeni e cristiani, confini che nella Città Vecchia delimitano quattro quartieri ben definiti: quello arabo, quello cristiano, quello ebraico e quello armeno, il primo fra i popoli a convertirsi ufficialmente alla religione cristiana dopo la conversione del suo sovrano, nel 303 d.C. e che nel 491 d.C. seguì lo scisma tra la Chiesa armena e quella cattolica.

Il tempio di Somnath, nel Gujarat (India). I fedeli ritengono che il tempio sia la testimonianza della creazione dell’universo. Presumibilmente costruito in origine dal dio indù della luna, Somraj, il tempio è stato distutto ripetutamente e ricostruito altrettante volte anche da celebrità quali Krishna stesso. L’edificio che si ammira oggi, affacciato sulla costa oceanica, è in realtà recentissimo (1950) e forse anche per questo non è proprio ciò che ci si potrebbe aspettare da un tempio che dovrebbe essere, secondo le credenze, più antico del tempo stesso. Ma il fervore religioso e popolare è tamente forte da immergere il luogo in un intenso alone di misticismo spirituale.

Il Monte Kenya. Ci sono tantissime ragioni per sentirsi intimoriti dalla seconda montagna più alta dell’Africa. La sua vetta più alta, Batian (5.199 m), è una sfida scoraggiante anche per alpinisti tecnicamente esperti, mentre tutti coloro che giungono fino al Punto Lenana (4.985 m), arrivano irrimediabilmente col fiato corto, la testa martellante e i brividi per le temperature sottozero. Senza dimenticare che di fatto si sconfina in casa di una divinità suprema. La tribù più popolosa del Kenya, i Kikuyu, crede infatti che in cima alla montagna risieda Ngai, il cui soprannome deriva dalla lingua inglese Kere Nyaga che significa Montagna di luce.

Il Monte Kailash
, in TibetIl Kailash (6.714 m) è quattro volte sacro. I tibetani di fede Bon lo chiamano “gigante di cristallo” sul quale Thonpa Shenrab, il fondatore della religione Bön, discese sulla Terra dal cielo. Qui il monte ha due nomi: Tise “Gioiello di neve glaciale” e Kang Rimpoche, titolo riservato ai lama di massimo rango, ossia ai sommi sacerdoti buddisti. Per gli indù è la casa di Shiva, il distruttore, che vi risiede insieme alla consorte Parvati. I jainisti lo adorano come Monte Ashtapada, il luogo dove il grande saggio e fondatore della religione Rishabanatha ricevette l’illuminazione raggiungendo il nirvana. Per i buddisti infine è la dimora della divinità tantrica Chakrasamvara e della sua consorte Vajravarahila, ma è anche la casa di Demchok. Detto anche “l’ombelico del mondo”, Kailash è conosciuto anche come Monte Meru, leggendaria dimora degli dei e luogo di nascita di quattro fiumi sacri. Devoti di tutte e quattro le fedi compiono un pellegrinaggio circolare attorno a questo isolato, massiccio e altissimo picco al fine di ottenere fortuna.

Il Monte Sinai, in Egitto. Il perché della “santità” di questo luogo è scritto nell’Antico Testamento: qui Dio avrebbe consegnato a Mosè le tavole dei Dieci Comandamenti. Oggi al posto del roveto ardente sorge il Monastero di Santa Caterina, costruita nel VI secolo d.C. Guide beduine conducono i visitatori fin qui attraverso il deserto, aiutandoli a esplorare la regione e conoscere le tradizioni locali.

Il Monte Tai Shan in Cina. Dal corpo del creatore dell’universo, Pan Gu, si sono formate cinque montagne sacre taoiste, la più sacro delle quali è il Tai Shan, nella provincia dello Shandong, una salita di 1.545 metri di templi, case da tè, fiumi, antiche iscrizioni e meravigliose ed eteree vedute.

La Isla del Sol, Lago Titicaca, Bolivia, Perù. Machu Picchu è sicuramente un luogo magico ed evocativo per la cultura Inca, ma i semi di quel potente impero sono stati presumibilmente gettati più a sud. Per raggiungere le origina della civiltà incaica è necessario prendere una barca e partire dalla piccola cittadina di Copacabana per l’Isla del Sol, un piccolo pezzo di terra galleggiante in mezzo all’azzurro lago Titicaca, al confine fra Perù e Bolivia. Nella parte settentrionale dell’isola, nel sito di Chincana, si trova la roccia sacra da cui il dio barbuto Viracocha, prima divinità degli antichi Tiwanaku sorta dalle acque, creò Manco Capac e sua sorella Mama Ocllo, i fondatori della dinastia Inca.

Il Monte Olimpo. La casa degli antichi dei greci sembra essere una cornice adeguata alle storie di guerre e vendette, rivalità, invidie e incesti che popolano la mitologia dell’antica Ellade. Una salita di due giorni per raggiungere la vertiginosa dimora degli immortali posta a 2917 metri di l’altezza sul picco Mytikas, camminando attraverso i boschi verdeggianti e suggestivi panorami sul passato.

Il lago Chelan, nello stato di Washington (USA). I nativi americani ritengono che il Grande Capo, colui che ha creato il mondo, tutti gli animali e gli esseri umani, abbia lasciato per quest’ultimi anche delle leggi da seguire per vivere sulla terra: una serie di pittogrammi ocra rossa raffiguranti la caccia e altre attività. E anche se alcuni sono finiti sott’acqua e molti sono stati cancellati, vale la pena visitare la riva nord del Lago Chelan, nello Stato di Washington, dove è possibile ammirare i disegni su roccia sottratti all’inesorabile corrosione del tempo.