Guida internazionale agli adattatori da viaggio

Quando si viaggia l'adattatore diventa uno strumento essenziale, se si vuole ricaricare il proprio smartphone. Ecco una rapida guida sui modelli internazionali

L’adattatore è un accessorio indispensabile che i viaggiatori non possono proprio mancare di mettere nella loro valigia. Chi ha già preso un volo all’estero, soprattutto per i Paesi anglosassoni, saprà bene che quando si va negli Stati Uniti oppure nel Regno Unito è necessario avere un adattatore per la presa della corrente inglese, caratterizzata da due terminali con uscite piatte. Molte volte quando si utilizza un adattatore è bene avere con sé magari pure un convertitore, dal momento che non sempre il voltaggio all’estero è lo stesso di quello utilizzato in Italia. Un buon consiglio da rivolgere a quanti hanno programmato una vacanza all’estero e non conoscono bene le prese della corrente dei Paesi al di fuori dall’Italia è quello di informarsi su internet. In questo modo si potrà conoscere fin da subito qual è il convertitore oppure l’adattatore che bisogna avere con sé, in modo da verificare la compatibilità dei propri apparecchi elettrici con le varie spine presenti nelle stanze. Gli adattatori da viaggio possono variare a seconda del Paese vistato, ma in generale va detto che se non si trova l’apparecchio nel proprio paese esso sarà facilmente acquistabile nel duty free oppure in un negozio di elettrodomestici della località in cui si arriva.

Solitamente, l’adattatore da viaggio non è il medesimo per tutti i Paesi, ma varia a seconda delle spine e delle prese che si trovano in ogni specifica meta. L’ideale quando si va all’estero è semmai avere in valigia un adattatore universale, perfetto per evitare problemi e utilizzare il proprio computer o il proprio smartphone senza alcun intoppo. La tensione elettrica varia da un Paese all’altro e le abituali prese da 110 V non funzionano in altri, dove invece il voltaggio raggiunge i 220 V. Ad esempio, se si va nei Paesi del Nord e del Centro America occorre ricordare che il voltaggio fluttua tra i 110 e i 120 V, per esempio in Messico. Sarà dunque bene avere un adattatore per la presa di corrente consono e ideale per poter utilizzare e ricaricare le proprie apparecchiature. Il trasformatore è lo strumento ideale per porre rimedio alle differenze di voltaggio presenti tra un Paese e l’altro, ma va detto che nella maggior parte dei casi gli adattatori sono predisposti per sostenere il voltaggio fino a 240 V, mentre in Europa solitamente si arriva a 220-230 V. Chi vuole evitare problemi potrà comunque acquistare un trasformatore già nella destinazione di partenza, in modo da essere tranquillo una volta arrivato alla meta inizialmente programmata.

Quanti viaggiano in Europa si saranno già accorti che la presa di tipo europeo è presente nella maggior parte delle destinazioni del Vecchio Continente. Essa è conosciuta come presa a C e ha due poli in uscita, in grado di entrare nella maggior parte delle spine sul suolo europeo, fatta eccezione per Regno Unito, Irlanda e Malta. Quanti decidono di partire verso queste mete anglosassoni faranno dunque bene ad avere con loro un adattatore, in modo tale da riuscire a caricare lo smartphone oppure usare il phon senza troppi problemi. La presa a C è pure la più diffusa a livello internazionale, dunque la compatibilità con tanti Paesi esteri è facilmente assicurata, ma non tutte le spine sono le stesse nel mondo, come già detto. Soprattutto nel continente americano sono presenti le prese di tipo A, che hanno una doppia uscita con poli piatti e paralleli e non trovano corrispettivo sul suolo europeo. Pure il voltaggio è differente, dal momento che negli Stati Uniti e in Messico solitamente le prese sono di 110-120 V, contro i 220-230 V a cui sono sottoposti gli apparecchi in Europa. Un buon adattatore diventerà dunque uno strumento essenziale, in caso di viaggio oltre oceano.

La presa di tipo A è utilizzata pure in diverse località esotiche, ad esempio Haiti, Giamaica e pure in Giappone. Il discorso è pertanto simile a quello fatto per gli USA e un adattatore per le prese della corrente è fondamentale per poter usufruire delle apparecchiature che funzionano con le spine. Proprio il Giappone permette di parlare dell’Asia, continente che vede uno scenario piuttosto vario ed eterogeneo per quel che riguarda le prese elettriche. Nelle Filippine si trovano ad esempio sia le prese di tipo A sia quelle di tipo C, con voltaggio standard a quello europeo, fissato intorno ai 220 V, e il medesimo discorso può essere fatto pure per la Cina. Quanti invece hanno programmato una vacanza ad Abu Dhabi, la capitale degli Emirati Arabi, dovranno munirsi di uno specifico adattatore, dato che nella località medio-orientale si utilizzano prese di tipo G da 230 V, ossia come quelle britanniche a tre poli piatti in uscita. Discorso ancora diverso per Israele, che ha una presa di tipo H, con poli sempre piatti e disposti a forma di Y. Quando si programma un viaggio verso il Medio Oriente o l’Asia è dunque bene informarsi fin da subito sulle prese utilizzate nei Paesi di arrivo e sull’adattatore compatibile, onde evitare incomprensioni e problemi.