Eremi da brivido in Italia, luoghi sacri nella roccia

Templi di grande interesse paesaggistico: da Subiaco a Bismantova ecco i più suggestivi

Anche l’Italia ha i suoi templi da brivido, luoghi di culto costruiti in posti impervi. Monasteri e santuari che si trovano in mezzo a coste montane, su speroni di roccia, caverne e scogli. Ecco alcuni tra i più suggestivi:

Sacro Speco di Subiaco
Il santuario del Sacro Speco è chiamato “nido di rondine”, per indicare la posizione delicata in cui è sorto. Fu eretto sulla costa del Monte Taleo, in corrispondenza dell’antro dove proprio San Benedetto rimase per prepararsi alla vita monastica. All’interno si trova una magnifica chiesa affrescata. Tutto il santuario è addossato alla parete di roccia e quasi non si distingue la muratura dalla pietra.

Eremo di San Colombano Trambileno
Per raggiungere questo luogo incredibile si sale una scala di 102 gradini scavati nella roccia. Già nell’ottavo secolo dopo Cristo nelle cavità della parete rocciosa vi soggiornavano i monaci eremiti, nonostante il luogo impervio a strapiombo sull’orrido formato dal torrente Leno di Vallarsa. La leggenda narra che San Colombano uccise il drago che minacciava i bambini battezzati nel torrente sottostante.

Eremo di Bismantova
Ai piedi della Pietra di Bismantova, nel XVII secolo fu edificato il tuttora esistente eremo benedettino con annessa chiesa aperta al pubblico. La formazione di Bismantova è una montagna dell’Appennino reggiano, alta 1041 metri, con un aspetto unico che la caratterizza nel panorama circostante.

Eremo di San Bartolomeo in Legio
Si trova a Roccamorice nel Parco nazionale della Majella, e la sua costruzione è anteriore all’XI secolo. L’accesso all’eremo può avvenire tramite quattro differenti scale, scavate sempre nella roccia.

Eremo di Calomini
Si trova lungo la strada che porta al paese di Vergemoli, Lucca. L’eremo è costruito su un dirupo a mezza costa, in uno scavo nella facciata del monte, secondo la leggenda servì per proteggere una madonnina che apparve a una pastorella proprio dove scaturisce uno zampillo d’acqua purissima.

Monastero di Sabiona
Sorge su un’alta rupe che sorveglia il borgo di Chiusa in Valle Isarco. Da quasi trecento anni, il monastero è la sede di una comunità di monache benedettine, oggi soltanto una decina che vivono in clausura. Il monastero può essere visitato partendo dal paese di Chiusa e percorrendo a piedi un antico sentiero sacro.

Sacra di San Michele
E’ un complesso architettonico collocato sul monte Pirchiriano, all’imbocco della val di Susa. L’origine della costruzione risale alla fine del decimo e l’inizio dell’undicesimo secolo. L’ingresso è accessibile tramite lo Scalone dei Morti. La Sacra si raggiunge a piedi tramite due percorsi, uno che la collega all’abitato di Chiusa di San Michele, e uno che lo collega all’abitato di Sant’Ambrogio, si può salire a San Michela anche attraverso la via ferrata Carlo Giorda che parte ai piedi del monte Pirchiriano.

San Pietro a Porto Venere
Sull’estremità della punta si trova la chiesa di San Pietro. Il tempio sorge sulla scogliera del promontorio del canale di Porto Venere, è quasi arrampicata sopra la roccia. Si tratta di una costruzione romanico-gotica di tipo ligure, costruita, come si diceva, sui resti del tempio di Venere. Dalle Cinque Terre alla Palmaria.

Eremo di Santa Caterina del Sasso
La leggenda narra che un tale Alberto Besozzi di Arolo, usuraio del tempo, scampando a un naufragio durante una traversata del lago, avrebbe fatto voto a Santa Caterina d’Alessandria di ritirarsi per il resto della sua vita in preghiera e solitudine in una grotta in quel tratto di costa. E’ raggiungibile a piedi attraverso una scala che parte dall’abitato di Quicchio, frazione di Leggiuno (Varese), oppure dal lago o anche da un moderno ascensore realizzato nella roccia.

È composto da cinque chiese, costruite fra il 1000 e il 1918. Si trova su un ripido sperone di roccia, a Coredo nella Val di Non. Per raggiungere l’eremo è consigliato il sentiero delle forre di San Romedio, seguendo il percorso di un ex-acquedotto realizzato nella metà del 1800 per scopi irrigui, recentemente trasformato in sentiero a picco sul canyon.

Santuario di Greccio
Si trova a circa 15 km da Rieti, è incassato, ad un’altitudine di 665 m, nella roccia vicino all’antico borgo medievale di Greccio con uno splendido affaccio sull’ampia conca reatina, è uno dei quattro santuari eretti da San Francesco. Qui proprio il santo diede origine alla tradizione del presepe vivente, che ancora oggi si tiene.

Santuario Madonna della Corona
Il santuario si trova in un incavo scavato nel monte Baldo, nel veronese. Oltre alla salita di gradini dal paese di Brentino in Vallagarina, oggi il santuario è raggiungibile anche attraverso una strada asfaltata (da percorrere a piedi) dopo il paese di Spiazzi, che termina in una galleria scavata nella roccia.